Nick: pearl jam Oggetto: Io,con i capelli bianchi Data: 4/10/2004 15.52.32 Visite: 191
Era sempre li'. Con la sua vestaglia di flanella rosso sangue glicemico,,ed il suo pigiama azzurro consumato. Stravaccato sul divano.Il mio.Il giornale penzolava da da un lato del suo corpo mentre le pareti avevan preso color fumo. Sembrava non volesse darsi una smossa.Sembrava non dormiva da anni. Ed io ero lo stesso. Nella sua stanza.Stravaccato a mia volta. I peli della barba incolti ,un alito duro come gli stronzi che avrei cacciato di li' a poco. Il mio bel pigiama di seta. La macchinetta della pressione a ricordarmi chi ero. Ed il mio libro. Ho sempre un libro nel letto con me.nel caso mi svegli di notte,in preda a crisi,ed il sonno svanisca,io devo avere da leggere. Leggevo buk,come sempre da un po' di tempo. "Factotum"... Un bel romanzo,stile inconfondibile. Ora avevo capito da chi avevo preso la sindrome del lunedi'. Il lunedi' per me era come la cancrena.Cosi' come per mio padre. Sembravamo aspettare ,senza ribellarci,la fine del mondo.Che puntualmente non sarebbe arrivata. Ma l'ora di pranzo,quella si'. Avevo un gran mal di testa,ed il sonno non era mai abbastanza. La smith sul comodino mi guardava strano come a consigliarmi di non usarla oggi.Non ne' aveva voglia neanche lei. Era il preludio di niente di buono. Ritornai nella mia di stanza.Mio padre sempre dormiente.Mi viene da pensare.... A volte sembra che lavori in miniera.E' sempre talmente stanco...Appena ha uno,due minuti di tempo inizia a dormire. E lo fa nel modo piu' stancante possibile. Un giornale ritto in una mano,un occhio chiuso,ed uno semiaperto a ricordarti veneziane malconcie di un'abitazione estiva. La testa sempre piegata nel peggiore dei modi.A romperti il collo.In una posizione che sembra voler dirti che quella testa l'ha buttata ovunque,ed il comodo non le piace. Ma io so,che ora non lavora in miniera.E non si strugge il corpo.E so che questo gli strugge la mente. Aveva trovato nella politica,per un tempo,la panacea di tutti i mali.ma si sa,quando sei stato bravo a rovistare nei rifiuti di strada,la merda in giacca e cravatta non la sai riconoscere. Ed ora lui dorme.Mentre io lo guardo e penso. Penso anche a me.Un po'.Di meno di quanto dovrei. A pensare andrei di matto.O forse gia' lo sono .Dovrei chiedere in giro... "pronto scusa gino sono matto?" "cazzo ne so,io credo dovremmo andare all'ippodromo e puntare forte alla 4a corsa,ho avuto una soffiata..o magari al bingo.." "ok..." "pronto saverio sono matto?" "Dici?Se lo dici tu...Io ho bisogno di mangiare ..." "Pronto stefone sono matto?" "Mi puoi chiamare tra 5 minuti sono ad Udine..." E cosi' dovrei rimettere in tasca i miei dubbi e sventolare alla tramontana le mie certezze,e far arrivare ai nasi di chi mi vive, la loro puzza. Preferisco la staticita'. Il nulla. Come mio padre. "Per te le persone sono solo un capriccio"... Questa frase sembra tormentarmi... E non per il significato in se',o perche' io creda mi calzi a pennello,ma per via della fautrice... Eh. A volte hai la sensazione che una persona ti conosca meglio di chi ti ha pisciato addosso i suoi umori per tutta la tua vita. Ed e' strano.E carino anche...se la persona in questione ha due occhi da cerbiatto ed un culetto gommoso.Da mordere. DA fare tuo. Al piu' presto. E tu ti convinci a tua volta di conoscere lei meglio di.... Non hai termini di paragone.Ma la senti vicina... E poi una frase rovina tutto. Puff! Come il rumore che ha appena distolto mio padre dal suo sonno. E non e' colpa della smith corona ,ma sembrano piu' i suoi incubi che gli scuotono le pareti della testa.Bianca ,torvia piena d'acume atrofizzato. Che poi gli incubi non sono altro che dei sogni mai realizzati.Sogna poco uomo e vivrai di lusso....sembre dirmi una voce rauca, stridula ,un mix fra quella di mia madre e quella del dottore Ronconi.Quel giorno..eh...che strano giorno. Mio padre era un gran sognatore.Ora non ha piu' tempo. L'immaginario collettivo vuole che il sogno nasca nel sonno.Ma invece e' li' che muore per trasformarsi in una poltiglia merdosa d'immagini e saliva. Che il piu' delle volte cola dalle nostre bocche. Dalla mia.E da quella di mio padre. Ora accendo la tivu'.Non dava niente di buono. Un tizio in giacca blu strumentalizzato ,diceva cacate su due tipe che si toglievano il foulard di Allah,ed erano,almeno cosi' dice il mezzobusto,delle filocomuniste..o cos'altro. E le chiamava simone. Ed io mi sono chiesto se anche quella ragazzina di 15 anni,che mi scopai sul lungomare puteolano si chiamasse simone. Perche' a me disse di chiamarsi Simona,e che aveva 18 anni. Ma visto che ,dopo scopatamela,mi disse che ne aveva 15,forse m'aveva detto una palla anche sul nome. E allora m'e' venuto da pensare..."vuoi vedere che quella tipa col velo,che dicono ,dica un sacco di bugie,non e' altro che quella ragazzina che mi son scopato 2 anni fa' nel porto di pozzuoli???" Ed ho riso.Ed a momenti svegliavo mio padre. Al quale penzolava il braccio racchiuso nel suo mondo governato dal figlio dell'erebo e della notte. Bella scopata quella ragazzina. Fossero tutte cosi' ,penserei seriamente di trasferirmi in un liceo.A fare il bidello magari. Ma poi penso che saprebbe troppo di Evilenko,allora penso ad altro. Alla magia dell'amore..ad esempio. Mentre scrivo m'e' venuta in mente V.,appena 58 volte.Le ho contate.Chissa' quante volte le sono venuto in mente io. Forse nemmeno una. Chissa' se mio padre era innamorato di mia madre,o era per lui solo un altro capriccio... "forse pa',siamo piu' uguali di quanto pensi...." sussurro.. Il suo occhio semi aperto,sognante,si chiuse per bene.
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