Nick: Kashmir Oggetto: In vinum veritas Data: 13/10/2004 21.25.45 Visite: 168
Un'altro giorno, un'altra data, un'altro sole che torna a dormire. E il tempo passa...tutto scorre in fretta, così in fretta da non rendersene neanche conto...le rondini lontane, verso i posti più caldi, i bambini a guardare l'ennesima videocassetta di quel cartone animato che hanno visto e rivisto miliardi di volte, ma che continua a farli sognare ogni volta come se fosse la prima. I papà a guardare la partita, le mamme, alcune, anche, altre stirano, altre guardano i programmi per sbariare un pò. I ragazzini che accendono per la duecentesima volta nella giornata la Play Station 2. I fiori che cominciano a chiudersi nell'attesa della notte, la mia sciarpa del Napoli appoggiata sul letto, Hildita che dorme tranquilla nella sua custodia, anzi, non tanto tranquilla, è molto agitata la Bimba. Perché prova quello che provo io, e si agita. Persone che non fanno altro che deluderti di continuo, di fingere di sapere che esisti, invece in cuor tuo sai benissimo che non conti un cazzo per loro, e ciò ti fa male perché loro contano per te, perché sono contate, e non smetteranno di farlo all'improvviso, ma non capiscono, o non vogliono capire. Sincerità. Io gliene do tanta, e non ricevo un cazzo. Da queste persone, eh. Ce ne sono altre invece che sono sincere, credo, sento. Si, me lo dimostrano, mi capiscono, e non mi giudicano, ma mi consigliano, e mi dicono che mi pigliano a capate in bocca se non faccio la brava, me ce vuless na capata 'mocc. E magari vedere il sangue che scorre sulle labbra, forse contrasterebbe un pò con gli altri dolori, chi lo sa. A volte non sai neanche se a parlare è l'interlocutore o il vino. In vinum veritas, dicevano. Bene, allora la dico sta cazzo di veritas. "Mi sono rotta le palle di chi si comporta in un modo un giorno, che è presente, che è dolce, quando vuole ottenere qualcosa, o quando pensa di averla ottenuta, o magari davvero si affeziona un pò, ma subito dopo si stufa e ti manda affanculo indirettamente, mentre io gli chiedo di mandarmici direttamente, ma a volte non si è capaci, o non si anno le palle. Mi sono stufata dell'ipocrisia provenienti da persone...da persone semplicemente da cui non dovrebbe provenire. A volte ignoro, sono brava, altre piango, altre mi incazzo, altre ancora ci rido su e penso che non tutti sono così e che conosco altre persone che mi vogliono bene. Ma non pretendo affetto, quello non si pretende, si accetta se lo si riceve, e basta. Ma il rispetto lo pretendo, cazzo se lo pretendo. Lo voglio, lo devo avere, e mi spetta. Non voglio critiche, voglio solo sfogarmi davanti alla falsità, di chi chiama ipocrita gli altri e poi sono i primi loro ad essere ipocriti, non con se stessi, ma con me. Il bue che dice cornuto all'asino." Era solo uno sfogo, non un problema, i problemi sono ben altri, ma a volte quando le persone che ti stanno attorno contribuiscono a farti incazzare....diciamo che è come se vi accendeste una sigaretta su di un rogo di una persona che avete fatto bruciare viva. Ora sto come un'idiota a sfogarmi davanti ad un computer, davanti ad una pagina bianca, che ma mano che le mie dita picchiano veloci sulla tastiera si riempie, di porcherie, di merda cacciata da dentro. Si, sto qua come un'idiota, ma di modi per sfogarmi ne ho pochi, e questo mi piace e mi sta bene. Dopo andrò a letto a leggere un pò. Cosa? Poesie. Piccole urla in versione scritta, di gioia o di dolore. Poi prenderò in braccio Hildita e ci faremo compagnia. Poi ascoltero No Quarter, si, ne ho bisogno. Poi farò una preghiera e chiederò di essere lasciata in pace. Nell'anima. Poi cadrò come un sasso sul letto, un sasso pesante, rosso. Cin cin. |