Nick: Althusser Oggetto: GENIOMA RIMANDATO AL PROX POST Data: 14/10/2004 2.49.37 Visite: 177
Caro Genioma. Ho molto apprezzato il tuo intervento a base di statistiche, è sempre utile partire dai dati per analizzare compiutamente un fenomeno. Tuttavia ritengo essenziale che i dati siano quelli giusti, perchè altrimenti il presunto squarcio aperto sulle questioni, diventa cecità dei numeri e sfoggio fine a se stesso (cosa che, sono certo, eviteresti a ogni costo). E come puoi notare anche io ti voglio molto bene. Citi i dati accorpandoli su base territoriale, operazione che ritengo illegittima, perchè qui parliamo del rapporto fra classe sociale di appartenenza e comportamenti criminali e, com'è noto, le classi sociali esistono ovunque. Nulla di sorprendente poi che le percentuali più alte si riscontrino nelle aree metropolitane o in regioni di antica tradizione criminale come la Sicilia o la Calabria. Ora. La mia posizione è riassumibile cosi': se facciamo un'indagine statitistica sulla provenienza sociale dei detenuti nel nostro paese (ma il dato è tranquillamente estendibile), sono certo che troveremo un'altissima percentuale di persone provenienti dagli strati più disagiati della popolazione e con un livello d'istruzione raramente al di sopra della licenza media. Studi empirici condotti sulla base delle testimonianze dirette a cui ho avuto accesso, vanno tutti in questa direzione. Difficile che qualche ex detenuto mi abbia parlato di compagni cella laureati, fatta eccezione per i brevissimi soggiorni di tangentomani e bancarottieri. Tu neghi questo assunto? Neghi anche che quartieri come Secondigliano, Barra, Ponticelli, Scampia abbiano una percentuale più alta di persone che commettono crimini rispetto al Vomero e a Posillipo? Se lo neghi e me lo dimostri da oggi insorgerò manu militari contro chiunque affermi che il corso di Secondigliano sia una zona ben piu' pericolosa di Via Scarlatti. E ancora, se neghi questa mia convinzione, mi diresti secondo te se non c'è implicazione sociale, cosa spinge una persona a delinquere? E' un corredo genetico? E' volonta' di potenza irrefrenabile? E' un caso di possessione demoniaca che spinge al male? Secondo me sarebbe interessante poter analizzare i dati che sopra ho indicato, sul rapporto fra condizione sociale e detenzione, se li trovi mi fa davvero piacere vederli nel tuo prossimo post. Graditissimo un eventuale contributo relativo agli immigrati, che credo siano intorno al 50% della popolazione carceraria e, certo, non dei ricconi benestanti. Per ora però il giudizio è sospeso e tu rimandato al prossimo post. Sono certo farai meglio, ne hai le qualita'. PS Non competo rispetto alla questione da te scherzosamente evocata nel post precedente con Viola. Perchè quando competo vinco sempre e chi vince sempre diventa oggetto di antipatie. Invece io voglio che tu possa continuare a volermi bene come me ne vuoi. Fossi in te seguirei senza dubbio il consiglio della cara Daniela e ricorrerei con urgenza al prezioso ausilio di Interflora. Un fiore fa sempre il suo effetto. |