Nick: Althusser Oggetto: CONTESTATORI E NON Data: 18/10/2004 13.36.35 Visite: 265
Sono comparsi diversi post da quando è stata palesata, da parte del tifo organizzato napoletano, la volontà di contestare. Non mi sono mai espresso in merito, ma cerco di farlo brevemente ora. Ritengo necessario fare chiarezza soprattutto su una questione: i gruppi delle due curve da svariati anni non hanno alcun tipo di rapporto con la società. Chi dice che la contestazione è figlia della mancata concessione di pass è totalmente fuori strada. Aggiungo che sia da parte di Gaucci, che di De Laurentiis sono state tentate manovre di avvicinamento, basate proprio sull'elargizione di un certo numero di biglietti gratuiti. Ipotesi rifiutata in blocco da parte dei gruppi. Gli ultras napoletani per entrare allo stadio pagano, cosi' come auto-organizzano completamente le proprie trasferte. Fa parte di quel discorso sulla mentalità che rappresenta un punto chiave dell'identità curvaiola. Sono finiti i tempi di palummella e nessuno ha intenzione di riesumarli. Contestazione si, contestazione no. Dilemma che sta spaccando il tifo napoletano. Personalmente ne parlo ogni volta che ne ho la possibilità con gli amici dei gruppi. Io credo che sia venuto il momento di ricominciare a tifare per il Napoli, la squadra ha bisogno del supporto di un pubblico senza eguali come il nostro. Questa situazione mi sembra la reazione di un marito tradito che decide di tagliarsi le palle, come dire: oltre il danno la beffa. Resta inteso che mi uniformerò sempre alle decisioni dei gruppi, perchè questa è gente che per anni e anni, quando i tifosi del porompomperò erano seduti comodamente davanti a sky, si è fatta l'Italia in lungo e in largo per sostenere i colori del Napoli e sempre a proprie spese. Mai contrapposizione con loro, quindi, ma dialogo costruttivo, perchè alla fine amiamo tutti il Napoli e su questo non c'è dubbio. Secondo me vanno individuate delle forme di protesta verso il governo del calcio che non coinvolgano però l'incitamento alla squadra. In tal senso credo sia fuori luogo l'atteggiamento del tifosotto medio che viene a cantare Nino D'Angelo con la sciarpetta legata al polso o, peggio ancor, in testa. Non siamo in Champions League, non occorre nessun trionfalismo da parte di questi supporters-banderuole che, sono certo, se il Napoli non inizierà presto a vincere cominceranno a disertare gli spalti. Boicottare impegni a Napoli della nazionale mi sembra poter essere una soluzione parzialmente valida, continure a non esporre gli striscioni dei gruppi mi sembra legittimo, ma credo che senza il supporto del tifo il cammino che attende il nuovo Napoli sia ancora più in salita. Quando dico tifo però immagino altro che l'orgia nazional-popolare da "ragazzo della curva B", è bene ricordarsi lo scippo subito, la disparità di trattamento fra noi e altre squadre fallite, addirittura a campionato in corso, come il Parma. Tifare per la città, per la maglia e per l'orgoglio di essere napoletani, ma senza cedere un metro a chi tornato allo stadio dopo un tot di anni è disposto a mettere da parte l'affronto subito e a fare finta di niente. Contro Carraro e il suo sistema mafioso, ma sempre con il Napoli e con la maglia. |