Nick: NEVERLAND Oggetto: Occhi di Cristallo Data: 6/12/2004 13.39.4 Visite: 100
"Certi pensieri non devono essere pensati."
Un pericoloso assassino, pezzo dopo pezzo, costruisce il suo sanguinoso disegno di morte. Negli occhi delle vittime, il riflesso della sua macabra e oscura via di liberazione... L'ispettore Amaldi non ha scelta. Per fermare quell'uomo deve sconfiggere i suoi fantasmi e ripercorrere le tappe di una dolorosa scia di sangue. Una folle corsa contro e attraverso il tempo. Perché l'orrore ha sempre radici nel passato...
Il cinema di genere è una delle grandi tradizioni della nostra industria della celluloide e la retrospettiva Veneziana di quest'anno non ha fatto che confermare quanto gli addetti ai lavori in realtà già sapevano, ovvero che negli anni d'oro in cui Fellini, Antonioni, Petri e tanti altri tenevano alto il nome del cinema Italiano nel mondo, a casa nostra c'erano degli artigiani di talento che con i loro horror, le loro commedie e i loro gialli li sovvenzionavano. Fu così per Franchi e Ingrassia, per Lucio Fulci, Umberto Lenzi, Stelvio Massi e, con i suoi primi film, anche per un giovanissimo Dario Argento, autore divenuto poi di culto ovunque. Proprio Argento è stato per molti anni l'unico esponente di un cinema che in Italia ha avuto poco appeal, se escludiamo sporadiche eccezioni, e che solo ultimamente sta tornando in auge. Basti pensare all'interessante "Il siero della vanità" di Alex Infascelli e proprio dalla stessa sinergia tra "Cattleya" e "01 Distribution" arriva "Occhi di cristallo" di Eros Puglielli.
Tratto dal romanzo di Luca Di Fulvio "L'impagliatore", Occhi di cristallo si avvale dello stile spregiudicato del giovane talento Puglielli che porta sullo schermo una storia che rinnova la tradizione del giallo all'Italiana, mediando il vecchio con il nuovo e riuscendo così a creare anche qualche atmosfera che rapisce lo spettatore.
"Giallisticamente" parlando la sceneggiatura di Occhi di Cristallo nn è geniale e fa acqua quasi da tutte le parti. Insomma nn c'è quel vero colpo di scena che ti fa esclamare: "cazzo...nn ci avevo pensato, ma era tutto lì, avevo l'assassino davanti ai miei occhi!" Non mancano quindi le ingenuità, ci sono un paio di momenti con evidenti problemi di sceneggiatura (gli stessi evidenziati nella produzione Argentiana degli ultimi anni...) e questi cali non giovano al ritmo, ma la tensione non viene mai a mancare e non è poco.
Luigi Lo Cascio purtroppo ci regala una delle sue pessime interpretazioni (avrà tre/quattro espressioni in tutto il film) recitando per la maggior parte delle volte da cani. Ma nn voglio bocciare il film solo per questo perchè Puglielli ha talento e si vede!
Occhi di cristallo inizia subito con svariati pugni nello stomaco, senza timore nei confronti del mercato cinematografico odierno, sempre costretto a fare i conti con un'autocensura preventiva, e proprio questa sincerità nella messa in scena è uno dei suoi maggiori punti di forza, come fu per il cinema del Lucio Fulci di Non si sevizia un paperino, tanto per citarne uno. Cinema di genere, quindi, e di ottima fattura...che ci regala parecchie chicche visive. Per la gioia mia e degli amanti del genere Puglielli nn si trattiene soffermandosi molto sugli scempi fatti dall'assassino sulle vittime (il film e V.M.14). All'interno lo spettatore più smaliziato potrà godere di un ricco citazionismo Argentiano modernizzato alla meglio.
Belle le sequenze delle vittime cui vengono attaccati pezzi di bambola, superba la scena di un omicidio nella quale lo spettatore vede solo le scarpe dell'assassino e quelle della vittima sopese in alto irrorarsi di sangue a fiotti, come se piovesse! C'è anche un pò di Horror Giapponese all'interno, buttato lì grazie ai ricordi del passato di un vecchio poliziotto affetto da visioni olfattive e visive dovute ad un tumore al cervello. Il bimbo che sbatte la testa come un epilettico fa molto "The Ring" insomma!
Ulteriore merito va poi dato a Puglielli e alla produzione per non aver avuto timore di investire risorse ed energie in un genere, il thriller, da tempo assente in Italia, se si eccettua il caso di Alex Infascelli ed il suo particolare taglio satirico-grottesco (Almost blue, Il siero delle vanità). Occhi di cristallo è senz'altro un film da vedere, ma ancor più da analizzare, perché ci troviamo di fronte a un vero e proprio corto circuito produttivo che mette il panorama cinematografico Italiano di fronte al fatto compiuto: in Italia si può fare un cinema diverso dalle storie di trentenni e quarantenni mediamente falliti, dalle commedie sboccate. Andatelo a vedere "tranquilli" insomma nn è un capolavoro ma resta comunque più coinvolgente di tanti analoghi prodotti esteri, un prodotto godibilissimo insomma! Puglielli ha talento e bisogna dargli fiducia perchè, sperando che non sia solo un fuoco di paglia, credo che sentiremo ancora parlare di lui in futuro. Fonti: occhidicristallo.it filmup.it ihmagazine.it 01distribution.it © 01Distribution. |