Nick: NEVERLAND Oggetto: re:x Franti Data: 4/1/2005 18.25.56 Visite: 37
Tiè Pieruzzè, levaci i tag e un pò di munnezza e divertiti... "Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" color=00AAFF> Peppe, venti anni, studente, abbastanza comunista, un pò anarchico, discretamente umano. Credente (nel senso che crede in molte cose), utopista (dove servirebbe un pò di realismo), realista (dove servirebbe un pò di utopia). Quando parla fa i nodi con la sintassi, ma dice di non riconoscersi nella grammatica italiana. Ama il silenzio. Lo ama come lo amano quelli che di solito amano il silenzio: centellinandolo. Nonostante tutto, sia che parli o che stia zitto, si capisce sempre quello che dice. Non si sa come faccia. Forse è per via di quel suo corpo che si agita a sottolineare, come una lucertola sotto tortura, quella faccia eccessivamente fanciullesca e nello stesso tempo precocemente invecchiata. Dipende dai giorni, dal whisky, dal sonno e da quello che gli sta succedendo intorno. Una faccia che aiuta. Vive in branco, anche quando si isola. Si è circondato di genti deboli e forti, incazzate e mansuete, pigre e dinamiche. Gli sono utili per crescere. Non assomiglia a nessuno ed assomiglia a tutti. Gigione come Walter Chiari, cialtronesco come Jannacci, mangiafuoco come Dario Fo, teatrale come Carlo Cecchi. E' stronzo quanto basta. Crede di assomigliare un pò a Mick Jagger, ma il microfono lo accosta più a Enrico Ghezzi. Vorrebbe essere alto come Aldo Serena ed atleticamente schizzato come Nicolino Berti. Vorrebbe essere un calciatore famoso. Vorrebbe vivere da cantante blues. Vorrebbe essere Scorsese, un indio, Mandela, il lavavetri all'angolo, Nastasha Kinski, Charlie Parker, Osvaldo Bagnoli. Legge molto, scrive per qualche giornale, guarda molti film. Gioca. Veste col chiodo, scarpe da ginnastica, jeans. Porta pantaloni sempre un pò troppo lunghi e magliette sempre un pò troppo larghe. Ha fatto molte scene teatrali, meno da cinema, tantissime da televisione. E' un re dei videogiochi, se la cava al flipper, vince a Subbuteo, perde a Monopoli. Sbaglia qualche parola facile ed azzecca quelle difficili. Sa leggere Dylan Dog e Kafka. E' curioso della gente. Basta. Il resto lo si può capire conoscendolo. Purtroppo e per fortuna.
Vivi come se dovessi vivere per sempre, non pensare mai alla tua fragilità, non calcolare quanto tempo è già trascorso; lo sprechiamo come se attingessimo da una riserva piena ed abbondante, mentre forse, intanto, quello stesso giorno che è donato ad un uomo o a qualche affare, è l'ultimo.
Temo ogni cosa in quanto mortale, Desidero ogni cosa come fossi immortale.
Ogni volta che mi guardo nello specchio, tutte queste rughe sul mio viso sempre più distinte Il passato è passato, svanito come tenebre all'alba Non è questo il modo in cui in vita ognuno paga il suo debito? So che nessuno conosce la strada da percorrere So che il peccato è di ognuno, devi perdere per imparare a vincere Metà della mia vita nelle pagine scritte nei libri, vissuta è imparata da idioti e saggi Sai che è vero, tutte queste cose ti ritornano Canta con me, canta per gli anni, canta per le risa e canta per le lacrime Canta con me, canta per gli anni, canta per le risa e canta per le lacrime Canta con me è solo per oggi, forse domani il buon Dio ti porterà via Continua a sognare, sogna, sogna, sognati un sogno che diventa realtà Continua a sognare, sogna, sogna e sogna fino a che il sogno diventa realtà Continua a sognare, a sognare, a sognare, a sognare Continua a sognare, a sognare, a sognare, si Canta con me, canta per gli anni, canta per le risa e canta per le lacrime Canta con me, canta per gli anni, canta per le risa e canta per le lacrime Canta con me è solo per oggi, forse domani il buon Dio ti porterà via
La maggior parte degli uomini si lamenta della malvagità della natura, perché siamo generati per vivere una breve esistenza, perché questo spazio del tempo a noi concesso corre così rapidamente ed irresistibilmente, tanto che la vita, eccetto pochissimi, abbandona gli altri proprio sulla soglia della vita. Perché ci lamentiamo della natura? Essa si è comportata con generosità: la vita, se sappiamo usarla, è lunga.
(Seneca - De brevitate vitae)
Colui che, basandosi sulla ragione, attraversa le umane vicende con animo divino, non ha luogo dove possa ricevere ingiuria. Credi che io dica solo dall'uomo? Neppure dalla sorte, che, ogni volta che ha lottato con la virtù, non è mai uscita imbattuta. Se noi accogliamo con animo sereno e tranquillo la cosa più grave, più della quale non hanno niente da minacciare né l'ira delle leggi né la crudeltà dei padtroni, e ci rendiamo conto che la morte non è un male, e perciò neppure un'ingiuria, sopporteremo molto più facilmente gli altri mali, perdite e dolori, vergogne, esili, lutti, separazione, che non travolgono il saggio, anche se lo circondano tutti insieme.
(Seneca - De costantia sapientis)
Non voglio essere un idiota americano Non voglio una nazione così succube dei nuovi media E lo senti il rumore dell’isteria? E’ il suono subliminale che fotte i cervelli dell’America
Beh forse io faccio parte dell’America gay Non sono nella lista dei bigotti conservatori Ora tutti fanno propaganda E si uniscono al coro dei paranoici
Non voglio essere un idiota americano Una nazione controllata dai media La nazione dell’informazione e dell’isteria Che dilaga nell’America idiota
Benvenuti in un nuovo tipo di pressione mentale Che attraversa una nazione ormai diversa Non tutto deve andare bene per forza Sogni televisivi del futuro Noi non dobbiamo per forza dargli retta E convincerli a starci dietro.
BUONE FESTE A TUTTI |