Nick: Althusser Oggetto: SULLE CACATE, GAGATE E CAHATE Data: 5/1/2005 14.27.25 Visite: 148
Allò, stanotte ho fatto una domanda alla quale hanno risposto un po' di persone, confermando sostanzialmente le ipotesi di svariati linguisti (oltre che mie) sulla percezione del prestigio dei diversi tipi d'italiano regionale. Si, perchè non esiste nella realtà dei parlanti del nostro paese un unico italiano, ma piuttosto una varietà di italiani macroregionali che differiscono in maniera più o meno considerevole. La maggior parte di chi ha risposto ha individuato nella forma CACATA (non vi scandalizzate, il mio prof diceva sempre che in linguistica si può dire tutto) una variante più volgare, contrapposta alla più prestigiosa CAGATA. Ora. La prima è una forma tipicamente meridonale (Roma inclusa), conservativa perchè realizza la C esattamente com'era in latino, la seconda invece è settentrionale perchè sonorizza la C in G. La diffusione di massa dell'italiano nel nostro paese è avvenuta sostanzialmente negli anni 80, quando una generazione di giovani si è finalmente impadronita della lingua nazionale, in contrasto con i propri genitori più tenacemente legati al dialetto. L'italiano degli anni 80 è figlio dei media, soprattutto della radio e della televisione. Il centro di questa produzione linguistica è Milano e s'identifica con i media privati. In questo decennio Milano affianca e supera Roma, centro invece della tv pubblica e il cui linguaggio è d'impronta "romanesca". Radio Dee-Jay e Mediaset sono il fulcro di questo italiano degli anni 80. E' il periodo in cui si diffondono espressioni come figa, al posto di fica, sfigato, cagata, in generale di tutta la serie di vocaboli che trasforma la C in G, in linea con i dialetti del nord Italia. Cosi' i giovani meridionali, che sono gli ultimi ad acquisire la lingua nazionale, mutuano queste espressioni e le sostituiscono a quelle del proprio repertorio linguistico, ritenendole più prestigiose e più vicine a quello che si ritiene il vero italiano. Inutile dire che non c'è nulla di più falso, perchè l'italiano non è certo quello d'impronta padana, tuttavia questo fenomeno mostra come in linguistica i fattori sociali siano essenziali. Il nord ricco, produttivo, quello della Milano da bere (famoso slogan pubblicitario degli anni 80), viene identificato come la parte più avanzata del paese e se ne assimilano le forme linguistiche. Per cui la maggior parte dei meridionali ritiene volgare l'italianissimo e legittimo CACATA e lo sostituisce col settentrionale CAGATA. Non a caso i toscani, che non hanno alcun tipo di complesso linguistico, perchè l'italiano lo hanno inventato loro, continuano a dare luogo al caratteristico fenomeno della "gorgia", cioè l'aspirazione che da luogo alla forma CAHATA (o HAHATA nelle forme più colloquiali). Conclusione: Linguisticamente il nord ci ha colonizzato (grazie al potere dei suoi media e alla forza della sua economia) e i suoi modi di dire ci sembrano più eleganti dei nostri. Inutile dire che, in realtà, questa percezione è una vera CACATA e faremmo bene, ora che l'italiano lo parliamo tutti, a scrollarci di dosso questa convinzione sbagliata che il nostro accento sia più volgare del loro. Non rileggo, buona lettura. |