Nick: freigeist Oggetto: re:freigeist Data: 31/1/2005 18.28.21 Visite: 16
è stato detto: fonte: La repubblica...un po di parte...
IRAQ: DESERTI I SEGGI NELLE PROVINCE SUNNITE SAMARRA - Gli uffici elettorali sono pressoche' deserti nelle province sunnite irachene, dopo che i leader religiosi hanno esortato al boicottaggio del voto e i guerriglieri hanno minacciato di morte chiunque si avvicini ai seggi. Il sindaco di SAMARRA, Taha Hussein, ha gia' preannunciato che non ci saranno elezioni nella sua citta', a 125 chilometri a nord di Baghdad. Giornalisti hanno riferito che le strade sono deserte e negli uffici ci sono solo gli impiegati della Commissione elettorale indipendente. A KALAA, il voto si e' gia' concluso poco dopo essere cominciato. Tre colpi di mortaio si sono abbattuti sul seggio, la scuola al Kansra, senza per fortuna fare vittime. A MOSSUL, grande citta' del nord, si sono gia' udite in mattinata sei forti esplosioni, anche se al momento non vi e' alcun bilancio di vittime. Nel quartiere Al-Arabi, si vede solo l'esercito iracheno e nessun passante. In un ufficio elettorale gli impiegati elettorali hanno accolto trionfalmente un giornalista, scambiandolo per il primo votante della mattinata. A FALLUJA, la citta' che fu teatro a novembre dell'assalto statunitense contro i gruppi guerriglieri legati ad al Qaida, le strade sono massicciamente presidiate dai marines a dalle forze irachene. Cinque uffici elettorali sono stati aperti ma per ora pochi osano avventurarvisi.Uno di loro e' stato Ahmed Jassim. ''Vogliamo essere come gli altri iracheni, non possiamo stare sempre all'opposizione'', ha spiegato cosi' il suo coraggio, sorridendo dopo il voto. TIKRIT, il feudo dell'ex dittatore Saddam Hussein, e' una citta' fanmtasma. Gli elicotteri americani sorvolano incessantemente l'abitato e quasi nessuno si e' presentato ai seggi. A BAKUBA, a 60 chilometri a nord di Baghdad, piccole pattuglie di elettori, uomini e donne, hanno sfidato la guerriglia e gli anatemi dei religiosi sunniti. Un elettore ha mostrato il suo dito marcato con l'inchiostro indelebile: ''Grazie a Dio sono riuscito a votare'', ha esclamato stringendo attorno a se' gli altri sei membri della sua famiglia. A LATIFIYAH, MAHMUDIYAH e YUSSUFIYAH, nel cosidetto triangolo della morte a sud di Baghdad, i seggi elettorali sono ancora chiusi. TEHERAN - Mentre in Iraq cala il sipario su una giornata elettorale insanguinata dagli attentati, gia' si apre la battaglia sui risultati. L'Iran, uno dei Paesi che con gli Usa ha piu' insistito perche' la consultazione non subisse ritardi, ha detto che Washington potrebbe cercare di dirottare il cammino del popolo iracheno verso la democrazia o con brogli elettorali o con un colpo di Stato. Ad affermarlo e' stato oggi l'ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani, uno degli uomini piu' potenti a Teheran fin dai primi giorni della Repubblica islamica. ''Se il popolo potra' veramente far sentire la sua volonta' - ha detto in un'intervista all'agenzia iraniana degli studenti Isna - l'Iraq sara' libero e indipendente, e non al fianco degli Usa e di Israele. Questo e' cio' che vogliamo''. ''Ma credo - ha aggiunto l'ex presidente - che gli Stati Uniti e il partito Baath (di Saddam Hussein, ndr) non vogliano questo. (...) Gli Stati Uniti hanno quindi due possibilita': o borgli elettorali, il che e' possibile ma difficile perche' prima o poi verrebbero scoperti, oppure un colpo di Stato, nel caso vengano eletti al Parlamento personaggi politici che a Washington non piacciono'' fonte ANSA (AGENZIA NAZIONALE STAMPA ASSOCIATA)
è stato detto: Prodi poco fa ammetteva che ieri cè stato un grosso passi in avanti...
chi ha mai detto ke prodi dice cose giuste?è stato detto: Mi riferivo al post di prima in cui hai citato i paesi africani....inopportuno perchè sono il primo che ha detto ke gli americani stanno li x il petroli...
non è forse più inopportuno giustificare tali attegiamenti su scala internazionale?!?
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