Nick: Bostik` Oggetto: Ucciso. Come giudicare? Data: 5/1/2003 18.42.21 Visite: 17
Leggo le agenzie, vi propongo un "pastone" di lanci d'ansa, adnkronos. Non ho molto tempo e non posso rielaborare il tutto..per lavoro fortunatamente non devo occuparmene io. Dico fortunatamente perché DAVVERO è difficile scrivere di cose simili. Quante vicente, tante domande.... In Questura La notte l'ha trascorsa in ufficio, per seguire in diretta lo sviluppo delle indagini sulla tentata rapina di Scampla. Il Questore Franco Malvano e' stato il primo ad ascoltare la testimonianza del ''suo'' poliziotto, vittima dei due baby malviventi. Non ha voglia di parlare il capo dei poliziotti napoletani. Questa nuova tragedia che ha colpito la citta' lo ha ''profondamente addolorato'', soprattutto per l'eta' dei tre protagonisti, tutti giovanissimi. ''E' un fatto doloroso -dice il Questore Malvano all'Adnkronos- ma lascio ogni analisi a chi svolge questa attivita' per professione. Mi dispiace moltissimo perche' e' morto un ragazzino di 13 anni, che voleva fare una rapina con un complice. Mi dispiace perche' la vittima dei due giovanissimi malviventi e' un ragazzo di 19 anni, un servitore dello Stato, un bravo ragazzo che stava andando a comprare un film in videocassetta per poi guardarla insieme con i genitori e la fidanzata. Ha pianto nel mio ufficio, egli stesso e' addolorato per quanto e' accaduto'' La famiglia del 14enne ucciso In pellegrinaggio per vedere dove e' morto il loro amico, rigorosamente senza casco: cosi' stamattina decine di giovani del rione Scampia hanno portato il loro saluto a Salvatore, il tredicenne ucciso ieri da un poliziotto a cui aveva tentato di rapinare uno scooter. Nel punto in cui si e' accasciato il giovane, sull'asse mediano a due passi dallo svincolo per Scampia, questa mattina non c'erano ne' fiori ne' messaggi: sull'asfalto rimaneva soltanto una chiazza di sangue e il nastro utilizzato dalla polizia per transennare la zona. Alla spicciolata sono arrivati diversi giovani, coetanei di Salvatore e piu' grandi, che si sono fermati ad osservare in silenzio la strada. ******** ''Giustizia, questo mi devono dare, giustizia. Scrivetelo, scrivetelo che quel bastardo deve pagare, non doveva uccidere mio figlio''. Parla la signora Lina, la madre di Salvatore D.M, il ragazzino di 13 anni ucciso ieri a Napoli da un poliziotto a cui aveva tentato di rapinare, con un complice di poco piu' grande di lui, lo scooter. La donna alterna urla disperate ad esplosioni di rabbia, lanciando accuse nei confronti dell'agente che ha fatto fuoco. ''Un bastardo - ripete - che ha sparato a bruciapelo contro un bambino''. Secondo la donna la ricostruzione della polizia e' errata. ''E' il poliziotto che ha inseguito i ragazzi, perche' non avevano il casco, altro che rapina. Ma quello non doveva sparare, non doveva. Io voglio giustizia, il magistrato me la deve dare, voglio sapere la verita' perche' mio figlio e' morto''. La signora Lina non accetta che suo figlio passi come uno dei tanti ragazzi ''di strada'' senza speranze e con un futuro gia' segnato che affollano le periferie napoletane. Stringe in mano la foto del figlio, un bel bambino con i capelli corti e lo sguardo vispo che dimostra meno anni di quelli che aveva. ''Salvatore era un bravo ragazzo - dice, anzi urla -, non ha mai avuto una denuncia ne' e' mai stato fermato. Proprio ieri e' stato tutto il giorno qui in casa con me, perche' ci sono gli operai che stanno facendo dei lavori, ed e' sceso soltanto nel pomeriggio. 'Mamma vado a fare un giro' mi ha detto''. Da quel giro, pero', Salvatore non e' piu' tornato. E non tornera' piu' neanche a scuola, nel rione Don Guanella dove frequentava la terza media, ne' a giocare a calcetto. ''Era bravo, bravissimo - racconta ancora la madre piangendo - e stava anche seguendo un corso per barman. Non si puo' morire cosi', non e' giusto''. La donna e' rimasta tutta la mattina in casa, con i parenti e gli amici accanto, insieme al figlio piu' grande (il marito e' detenuto, accusato di rapina). Un'abitazione di una sessantina di metri quadri al quarto piano di uno dei tanti palazzoni anonimi di cui e' piena la periferia napoletana, un unico ammasso di cemento con i comuni dell'hinterland. L' edificio, un palazzo di 12 piani, si trova a pochi passi dalle ''vele'' di Secondigliano |