Nick: Vanille Oggetto: Salvatore Data: 7/1/2003 2.5.7 Visite: 29
Mi ha molto colpita la notizia del ragazzino ucciso dal poliziotto. E' mia abitudine non giudicare niente e nessuno soprattutto, quando non conosco i fatti e le persone. Una cosa che conosco bene, avendoci abitato per più di 20 anni, è il luogo dove il piccolo Salvatore è stato ammazzato. Palazzoni enormi tutti uguali, grandi strade asfaltate, incuria e abbandono. La maggior parte di quanti hanno la sfortuna di nascervi faticheranno il doppio, per non dire il triplo, per emergere, semmai ce la faranno. Cerco di immaginare la vita di Salvatore, ogni giorno solito grigiore uguale se piove o c'è il sole, nessun mutamento metereologico può contribuire a rendere l'aspetto di quel posto più ameno. Il tempo libero Salvatore non lo passa come ogni adolescente dovrebbe, palestra, cinema, pizza con gli amici, in compagnia del papà. No, lui lo passa per strada, l'unico svago concesso è giocare a pallone su qualche prato che l'incuria ha reso un terreno brullo; altro suo divertimento è correre con lo scooter senza casco e "impennando". A casa la situazione è sicuramente disagiata, padre delinquente, mamma casalinga e senza reddito, litigi e violenza gli unici esempi. Questo è "l'idilliaco" quadretto che mi viene in mente pensando a Salvatore. Simili condizioni mi danno un'idea antitetica del crogiolarsi, mi sono quindi stupita leggendo nel forum affermazioni del tipo " non si può fare niente per loro perchè loro stessi si crogiolano nella miseria e giustificano tutte le loro malefatte. " oppure " ha sbagliato un tredicenne. " Sbalordisco!!!!! Prima di fare simili affermazioni sarebbe meglio avere le idee chiare su ciò di cui si parla. Per quanto riguarda l'uccisione del ragazzo non conosco a fondo i fatti per cui preferisco non esprimermi, l'unica cosa che posso aggiungere è che trovo l'atto dell'uccidere sempre e comunque un arbitrio inammissibile. |