Nick: siddharta Oggetto: Il caso Franti Data: 16/2/2005 16.9.5 Visite: 213
Franti è’un tabaccone. Tabaccone è colui che si porta in giro non badando ad altro, per inerzia cammnina per inerzia è sveglio e per inerzia dorme. Succhia, succhia quello che vede intorno, sembra emotivamente coinvolto, ma coinvolto lo è solo per non essere non coinvolto. Fotte e piange piange e fotte. Ha un culo più grande della norma perché nelle sere fredde dentecanesi come tutti gli autoctoni del luogo si nutrono di torrone. Quando dice una palla, quella palla è talmente rotonda che non crea scompenso, non disturba, ti mette nello stato d’animo di fargli credere che la palla è passata, è andata, è creduta. Ha una testa che gli suda e il grasso gli cola dai gomiti poggiati sul tavolino del PC. Con la TV sulla destra nelle sere fredde dentecanesi, fuma sigarette mai scroccate nonostante lui si definisca uomo del popolo. Un tabaccone è furbo di natura, ma ha il limite di accontentarsi facilmente di chi si circonda. Si masturba con due dita le stesse con cui dopo fuma. Il tabaccone, va vissuto un’ora al mese per mezz’ora, può nuocere ai testicoli a lungo andare. Un tabaccone ti svela un suo segreto e te ne chiede in cambio quattro dei tuoi. I quali verranno detti ad altri in questo modo: " Ti dico ‘na cosa di tizio però tu non la dire a nessuno! " Però fa questo con decine di persone. Il tabaccone non è acqua corrente, non è asciugamani freschi, un tabaccone è uno zingaro post- moderno, uno zingaro medio-borghese figlio dell’edonismo " demitiano " .
|