Nick: JFM Oggetto: La ragazza senza capelli Data: 8/3/2005 17.2.43 Visite: 177
Domenica Mimì,un mio collega,mi chiede del sangue. Io gli chiedo per chi è... Lui dice per la suocera che ha " na cosa mpiett' " Mimì,detto Sciò Sciò,è il personaggio della fabbrica. Non sà leggere,ne scrivere. Parla una lingua tutta sua ma ha la bellezza di dire le cose in faccia,anche al Direttore d'azienda! Viene da famiglia di contadini.Infatti lavora anche la terra,porta il trattore, esperto in animali e ortaggi. La cosa in petto della suocera in effetti voleva dire che è affetta da tumore al fegato e avrà bisogno di un fegato nuovo che,se tutto va bene,tra 2 giorni glielo impianteranno. Dunque,come già si sà,c'è sempre bisogno,in questi casi,di donatori. Già lo feci una volta sempre per una triste causa,sempre per un collega. Dunque stamattina alle 6 esco dalla fabbrica(e si...turno di notte...)e aspetto a Mimì che ancora non si vedeva..quando bell e buono vedo sfrecciare come un pazzo una golf rossa lucifero.. "Ma chi è chillu Dio e strunz'?...Azz chill e Mimì!!" "Iamm bella iamm....vien appriess a mme!" Mi porta a casa della suocera. M'accoglie una ragazza.Potrà avere circa 20-22 anni. Con un bell accento paesano,però un tono dolce e sottile e quasi calva da una probabile chemioterapia per un probabile male che avrà, mi offre il caffè ma devo per forza rifiutarlo.Lei ci rimane pure male,ma le spiego che se fosse stato per me mi sarei bevuto una giarra di caffè,ma quando si dona sangue,non si può. Cmq ci accordiamo alle 9 fuori al Cardarelli. Ci si vede lì,col cognato,le 2 cognate (tra cui la ragazza del caffè...o quella senza capelli come volete...)Caricchia,un altro collega donatore e Mimì. Andiamo nella sala per compilare i moduli. A Mimì ce lo faccio io dato che non sà scrivere. E vedevo questi tre fratelli uno più ignorante dell'altro,con la madre in fin di vita,eppure quando potevano,ridevano.E nei loro sguardi paesani,una tristezza velata da un sorriso che,per un pò,risolleva il loro morale. Lui,classico contadino in città. Spaesato e un vocione da mercato rionale. Lei,la più grande delle 2 sorelle,con i capelli tipo Valderrama,ricci e neri.Un pantalone a zuompafuossi e 2 occhi a palla verdi oliva E un dente superiore in meno che quando rideva pareva na iena ! E lei,la più piccola,che già avevo avuto l'onore di conoscere.Stavolta indossava cappellino turchese,stesso colore della sciarpa. Ogni tanto ripeteva "Marò spramm ca cià fà mammà!!" Con un sorriso che spiazzava chiunque. Immaginate una viso pallido,senza più un pelo,ne ciglia..ne sovraciglia..,ma terribilmente dolce.Ricordavo che sotto quel cappellino c'era qualcosa di orrendo ma quasi me l'ero scordato... Arriva il momento della verità :) Mimì s'era scordato che aveva il diabete a 2000 dunque non ha potuto donare nulla. Entro e mi metto sul lettino. Inseriscono l'ago e via...inizio a pompare con il mio cuore...con tutto il cuore davvero! Dopo una decina di minuti un piccolo giramento di testa... "Scusi...mi gira un pò la testa...!" Le infermiere subito interronpono il prelievo,abbassano il lettino in modo da lazarmi le gambe...ricordo che stavo quasi per svenire quando arriva stà tipa col camice bianco e mi chiava prima uno schiaffone gridando : "Non t'addormentare..stai svegliooooo" Poi mi infila il dito sui nervi della spalla..cazzo di dolore...poi una sudata e via...passa via tutto. Mi rimangono per un pò a gambe all'aria. Io volevo scendere,per dimostrarmi che è stat na strunzat',ma loro dicevano no. Poi un medico mi dice: "Come ti chiami nè?" "Massimo" "Come ti senti?" "bene..ora" "Massimo da quanto non mangi?" "eh 12 ore!" "ma hai dormito stanotte?" "Eh no..un paio d'ore..stavo di turno..." "ma come..dopo la notte a lavoro vieni a donare il sangue?" "E dottò ma chell è na cosa urgente!" "No ma tu si vede...sei un tipo emotivo...ti tieni tutto dentro,è vero?Hai l'inferno dentro vero?" A questo punto i miei dubbi sono sciolti: medico ricchione! Intanto Caricchia,tipo atletico,aveva finito e donato il suo buon mezzo litro. (Io alla fine sò arrivato a 350ml.Non male no? ) Il medico smette di parlare,io stavo ancora a gambe all'aria e chi entra a vedere come stò? Lei. La ragazza senza capelli. Con quel sorriso dolce mi chiede come stò. La tranquillizzo dato che s'era preoccupata,come un pò tutti del resto. Alla fine esco da lì,l'infermiere mi dà da mangiare e un caffè. Ma non ci basta. Andiamo fuori al bar e ci facciamo na colazione come Dio comanda offerta dalla famigliuola contadina di San Tammaro,provincia di Caserta. Mimì m'ha detto che mi regala "na cascia e 'nsalat e una e vruoccoli di rape" Mentre i fratelli m'hanno invitato a cena da loro. E sono stupendi,ignorantissimi ma quell'ignoranza che fà tenerezza. Mi auguro che la madre si salvi. E spero col cuore che Dio metta la mano per quella ragazza dal viso dolcissimo,col dialetto paesano e il cappellino azzurro come la sciarpa. E magari quel bicchiere si sangue che ho donato,possa serivire a qualcuno,anche se spero che non venga mai utilizzato. Dopo aver donato il sangue,ti senti bene. Anche se svieni :)
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