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Nick: Zipper75
Oggetto: storia di jerry
Data: 14/2/2003 9.47.40
Visite: 26

Un'amico mi ha inviato questa storia e dopo averla letta tutta ho
scelto la seconda opzione...
vi starete chiedendo cosa significa...
leggete tutto fino alla fine e lo scoprirete!



Jerry era il tipo di persona che si ama e si odia.
Era sempre di buon umore ed aveva sempre qualcosa di positivo da dire.
Quando qualcuno gli domandava come stava, rispondeva: "Se stessi
meglio, scoppierei!".
Era un manager unico, con un gruppo di camerieri che lo seguivano ogni
volta che prendeva la gestione di un nuovo ristorante.

Il motivo per cui i camerieri lo seguivano era che Jerry aveva un
grande atteggiamento positivo.
Era un motivatore naturale, se un dipendente aveva la luna storta,
Jerry era li' a spiegargli come guardare al lato positivo della
situazione.

Trovavo il suo stile molto strano e quindi un giorno gli dissi "Adesso
basta!
Spiegami come fai ad essere sempre cosi'positivo, qualunque cosa
succeda?" Lui mi rispose " Vedi, io sono cosi', quando mi sveglio la
mattina mi dico oggi hai una scelta da fare: puoi decidere di essere di
buon umore o di cattivo umore, e scelgo di essere di buon umore.

Tutti i giorni mi capita qualcosa di spiacevole, posso fare la vittima
oppure impare qualcosa dai problemi, io scelgo di imparare. Ogni giorno
qualcuno viene da me a lamentarsi, io posso scegliere di subire
passivamente le sue lamentele o di trovare il lato positivo della cosa,
beh, io scelgo sempre il lato positivo della vita.

"Si, vabe', dissi io, "ma non e' sempre cosi facile!"
"Si invece," disse Jerry, "la vita e' tutta fatta di scelte.
A parte le necessita' piu' o meno fisiologiche in ogni situazione c'e'
una scelta da fare.
Sei tu a scegliere come reagire in tutte le situazioni, a decidere come
la gente puo' influire sul tuo umore.
Sei tu che scegli se essere di buon umore o di cattivo umore e quindi
in definitiva come vivere la tua vita.
Per molto tempo dopo quell'incontro, ripensai a quello che Jerry aveva
detto, poi un giorno lasciai il business della ristorazione e mi
dedicai ad un altra attivita' in proprio; mi persi di vista con Jerry
ma spesso ripensai a lui quando mi trovavo nella situazione di
scegliere nella vita invece che subirla.

Diversi anni dopo, venni a sapere che Jerry aveva commesso un errore
imperdonabile per un gestore di ristorante: aveva lasciato la porta
posteriore del ristorante aperta una mattina, ed era stato attaccato da
tre rapinatori armati; mentre cercava di aprire la cassaforte, le sue
mani sudate e tremanti dalla paura non riuscivano a trovare la
combinazione ed i rapinatori, presi dal panico, gli avevano sparato
ferendolo gravemente.

Fortunatamente Jerry era stato soccorso rapidamente e portato
immediatamente al pronto soccorso.
Dopo 18 ore di intervento chirurgico ed alcune settimane di
osservazione, Jerry era stato dimesso dall'ospedale con frammenti di
pallottole ancora nel suo corpo.

Incontrai Jerry circa sei mesi dopo l'incidente, quando gli chiesi come
andava mi disse: "Se stessi meglio, scoppierei.

Vuoi dare un'occhiata al le cicatrici?" Declinai l'invito, ma gli
chiesi che cosa gli era passato per la testa durante la terribile
esperienza. "La prima cosa che pensai fu che avrei dovuto chiudere la
porta posteriore del ristorante" mi disse Jerry, "poi, quando ero gia'
stato colpito e mi trovavo per terra, mi ricordai che avevo due scelte:
potevo scegliere di vivere o di morire."

"Ma non avevi paura. Non sei svenuto?"
Jerry continuo': " Gli infermieri furono bravissimi.Continuavano a
dirmi che andava tutto bene. Ma fu quando mi portarono sulla barella in
sala operatoria e vidi le espressioni sulle faccie dei dottori e degli
assistenti, che mi spaventai veramente, potevo leggere nei loro
occhi "que st'uomo e' gia' morto!"

" ...dovevo assolutamente fare qualcosa"
"E cosa hai fatto?" gli domandai: "C'era questa infermiera veramente
grassa che continuava a farmi domande, e mi chiese se ero allergico a
qualche cosa." "Si!", io risposi, a quel punto tutti dottori e le
assistenti si fermarono ad aspettare che finissi la mia risposta...

Io presi un respiro profondo e con tutte le mie forze gli gridai "Sono
allergico alle pallottole!" ... Mentre ancora ridevano aggiunsi "Sto
scegliendo di vivere. Operatemi come se fossi un vivo, non come fossi
gia' morto". Jerry e' sopravvissuto grazie alle capacita' dei
chirurghi, ma anche grazie al suo atteggiamento positivo.

Ho imparato da lui che tutti i giorni abbiamo la scelta di vivere
pienamente.
Un attegiamento positivo, alla fine, vale piu' di tutto il
resto.!!!!!!!!!!!

Voi avete due scelte adesso:
1. far finta di diente,
2. spedirlo alle persone a cui tenete di piu'.

Spero che anche voi scegliate la seconda.........
a presto!



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storia di jerry   14/2/2003 9.47.40 (25 visite)   Zipper75
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