Nick: maghè Oggetto: stiamo dicendo stronzate. Data: 4/4/2005 15.1.30 Visite: 9
L’elezione del Papa Quando muore il Papa, dopo la solenne cerimonia funebre – detta Novendiale – si riunisce il Sacro Collegio, che è formato da tutti i Cardinali di Santa Romana Chiesa per eleggere il successore. Il numero massimo di Cardinali elettori non deve superare i centoventi. Sede vacante Il periodo di tempo che intercorre tra la morte di un Pontefice e l’elezione del suo successore è chiamato "Sede vacante". In questo periodo il cardinale Camerlengo (il cardinale che prende possesso dei Palazzi apostolici) ed il Collegio dei Cardinali, oltre alle esequie del pontefice defunto, provvedono anche ad eseguire tutte le procedure che precedono le operazioni di voto. Il Conclave L’adunanza del collegio dei Cardinali riuniti per eleggere il Papa si chiama Conclave. Il termine deriva dal latino cum clavis, che significa con chiave, perché i cardinali restano chiusi a chiave nella sala dell’adunanza per evitare possibili pressioni esterne. Il primo conclave si tenne nel 1216 e portò all’elezione di Onorio III. Da sempre l’elezione avviene nei Palazzi apostolici del Vaticano. Per eleggere il nuovo Papa occorre la maggioranza di due terzi dei voti. La nuova Costituzione Con la Costituzione entrata in vigore nel 1996, la Universi Dominici Gregis, Giovanni Paolo II ha abolito due dei tre metodi tradizionali di voto. Non è più possibile la nomina per acclamazione unanime da parte del collegio dei cardinali e l'elezione per compromesso, ovvero il sacro Collegio non può più delegare la decisione a un gruppo di grandi Elettori (composto da 9 a 15 cardinali). Oggi, per eleggere il papa è necessaria la maggioranza qualificata (due terzi) dei voti espressi da tutti i 120 cardinali. Nel caso che il Conclave si protragga per 30 scrutini in 10 giorni, però, la maggioranza del sacro Collegio può decidere di eleggere il nuovo pontefice a maggioranza semplice (cinquanta voti più uno). La votazione Ciascun elettore riceve una scheda bianca, sulla quale esprimere la propria preferenza. Dopo aver scritto il nome del cardinale prescelto sulla scheda ciascuno dei votanti cammina verso un altare e, giurando di compiere il proprio dovere con onestà, inserisce la scheda nell'urna. Una volta che tutti hanno votato si procede alla conta e allo spoglio dei voti. Il risultato è poi reso noto ai cardinali. Se nessun candidato ottiene più di due terzi dei voti si svolge un'altra votazione. Se ancora non c'è un vincitore altre due votazioni si potranno tenere nel pomeriggio. Fino ad un massimo di quattro votazioni al giorno (due al mattino e due al pomeriggio). Dopo ogni scrutinio le schede sono bruciate. Se non c'è stato nessun vincitore una nube scura, fumata nera, salirà dalla terrazza del Vaticano per annunciare ai fedeli che il Papa non è stato ancora eletto. Nel caso invece si sia finalmente giunti al nome del nuovo Pontefice, la fumata sarà bianca, grazie ad un composto chimico che viene aggiunto nella stufa. Nomina del nuovo Papa Una volta nominato, al neo-eletto viene chiesto se accetta o meno la decisione del Conclave. Se la risposta è affermativa, il presidente gli chiede qual è il nome che ha scelto e lo annuncia agli altri cardinali. Infine il cardinale più anziano dal balcone di piazza San Pietro grida alla folla l’Habemus Papam (abbiamo il Papa). A quel punto il nuovo Pontefice si affaccia e dà la benedizione Urbi et Orbi.
I rapporti sono come vasi di cristallo... se si rompono... puoi provare ad incollarli, ma le crepe si vedrenno sempre!
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