Nick: N.Pietrarsa Oggetto: PAROLA DI CALDEROLI Data: 6/6/2005 16.33.55 Visite: 193
Quando lo raccontavi alle persone comuni (vorrei dire normali, ma è ancora permesso parlare di normalità sotto la tirannia del linguaggio politicamente corretto?) ti guardavano come uno che le spara grosse, che vuole stupire con argomenti che non stanno né in cielo né in terra. E davvero sembrano cose dell’altro mondo le storie di lesbiche e omosessuali, donatori di seme, kit per l’autofecondazione, padri e madri diventati tali senza "contaminarsi" col sesso opposto... Leggende metropolitane. Realtà milanesi, invece. Vicende vissute e sbandierate ieri sotto la Madonnina, dai centomila "diversi" del gay pride che hanno fatto precedere il loro corteo da una quindicina di bambini, tutti figli dell’"amore" a dispetto della natura e complice la scienza. Figli della provetta, di coppie omosessuali artificialmente fecondate. «Noi i figli li facciamo lo stesso», gridavano le lesbiche sfilando per Milano sotto gli occhi dei bambini, i "loro" e quelli degli altri. Le aspiranti mamme (o papà, diventa penoso a questo punto discettare di ruoli e figure familiari) indossavano finti pancioni con la scritta "donatore ti amo". Un amore medicalmente assistito, delirante nel desiderio di sostituire l’atto naturale con l’intervento chimico e sanitario. Farsene un vanto, celebrarlo e propagandarlo come scelta esistenziale. Gli increduli, i San Tommaso del buon senso si sono tristemente convinti davanti a tanta esibizione. Esistono davvero persone del medesimo sesso che si pretendono famiglia e, siccome la legge naturale non permette procreazioni omosessuali (se vogliamo, già questo ne prova la devianza) violentano la natura con gli abusi della scienza. Quegli stessi illeciti che ora si vorrebbe legittimare abrogando per via referendaria la legge che li previene. "Vietato vietare", era uno degli slogan più in voga nel Sessantotto. Oggi, naufragati i miti della gauche, il germe della licenza è rimasto ben vivo nella nostra società. È l’individualismo libertino, l’ideologia del "diritti, piacere e nessun dovere", che lentamente cancella i valori, la "virilità" e l’identità dei popoli. Così in testa al corteo omosessuale marciano, come si usava per i prigionieri alla berlina, le incolpevoli vittime del diritto a spacciarsi per famiglia. E la filosofia delle libertà innaturali calpesta il primo dei diritti naturali: avere un padre e una madre. FONTE LA PADANIA "Tutte le cose che sono veramente grandi, a prima vista sembrano impossibili. " (Friedrich Nietzsche) |