Lettera a Grillini

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Nick: N.Pietrarsa
Oggetto: Lettera a Grillini
Data: 6/6/2005 16.46.12
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Gentilissimo on. Grillini,
il fatto che lei abbia scritto alla Padania proprio nel giorno in cui a Milano si tiene il Gay Pride dimostra una eresia che ho apprezzato. Scegliere quel quotidiano che poche settimane fa titolava "La favola di Finocchio" per dire no alla politica di Zapatero, non era scontato. Dica la verità: ha provato a sfidarmi, ha voluto mettermi in imbarazzo, ha voluto misurare il coraggio dei leghisti, vero? Battute a parte, colgo volentieri l’occasione per un confronto che spero non si esaurisca il questo botta-risposta.
Due parole sul titolo di quella Padania che, com’era facilmente prevedibile, non ha strappato le vostre simpatie. Era un titolo provocatorio, ironico come quasi tutti i titoli del nostro giornale: nulla di pregiudizievole.
Veniamo invece al merito della questione. Oggi a Milano, gli omosessuali e le lesbiche sfileranno in una festa che lei stesso ammette essere viziata da qualche eccesso. Io, mi perdoni, oserei dire da qualche "carnevalata". Le domando: ma vi conviene imbarcare viados con tette (finte) al vento? Ne risentirebbe il clima di festa? Secondo me, no. Anzi, quegli spettacolini ridicoli più che provocatori, penalizzano le battaglie del vostro movimento. E glielo dice uno che ogni tanto critica anche alcuni eccessi folkloristici degli stessi leghisti alle feste. Però lì almeno non si eccede nelle provocazioni. Preferisco il mio finto Braveheart o il mio Brenno piuttosto che gay e lesbiche vestiti da suore e da preti. Oppure di quadretti sadomaso in cui ci si sbaciucchia con una spettacolarizzazione che ha dell’imbarazzante.
Scrivo tutto questo forse passando per conservatore e per bacchettone. Conservatore per alcuni aspetti ammetto di esserlo. E se lo sono (o lo siamo) è per reazione. Reazione verso un mondo che mi sembra essersi spinto molto in là.
Lei, Grillini, mi dice che la comunità omosessuale è ancora vittima di pregiudizi, di esclusioni e di discriminazione diffusa. Io credo che non sia vero, le dirò di più: oggi, i gay e le lesbiche sono una lobby. E non esagero: avete in mano il mondo della moda, sedete su poltrone potenti di importanti giornali, siete in grado di influenzare le scelte commerciali e pubblicitarie; siete uno dei target di mercato più redditizi. C’avete la grana, gli schei... Siete in tv, avete programmi vostri se non addirittura canali televisivi vostri, siti internet di opinione oltre che di... pruriti vari. Siete nel centro dell’economia e della finanza. Avete un presidente di Regione (Nichi Vendola) e tanti altri politici.
Le dirò di più: oggi fa persino cool, fa trendy avere un amico gay. Forse mi sbaglio ma mi sembra che faccia tendenza anche palesare la propria omosessualità: in gergo si dice coming out.
Secondo me, Grillini, siete molto più forti che in passato... È vero, si ride ancora di voi, ma ogni tanto ve le tirate anche addosso. La battuta da caserma in Italia è un genere ineliminabile: i film di Lino Banfi e di Alvaro Vitali sono arrivati ben prima di "Tutti pazzi per Mary", b-movie americano che ha poi riabilitato tutto quel trash italiano. A proposito di film, mi viene da dire che molte cose sono cambiate dai tempi de "il Vizietto", un film che ha segnato lo spartiacque con un certo pensiero che se prima era dominante in tutto il Paese ora lo è molto di più nel Sud. E questo, lo ammette lei stesso.
Oggi, dunque, tornate in strada per sfilare con il vostro orgoglio. Uscite - come è giusto che sia - alla luce del sole. Ma per chiedere che cosa? Leggo testualmente nella sua lettera. "Per sostenere proprie richieste politiche davanti alla società civile e alla classe politica: oggi in Italia, soprattutto il riconoscimento giuridico delle famiglie gay e una legge antidiscriminatoria...". Sulla discriminazione, mi sono già espresso. Quanto al riconoscimento giuridico del matrimonio gay, alzo un muro e dico no. E non accetto il ricatto di omofobia e razzismo: non mi ritengo né omofobo né razzista perché il razzismo presuppone una esclusione reale dalla società, dal lavoro e da qualsiasi altro contesto. Grillini, non esageri perché la Lega non ha mai proposto iniziative parlamentari di tale fattura. Può, a detta vostra, esagerare nei toni ma non ha mai proposto alcunché di razzista.
Ciò detto, non posso però condividere la vostra richiesta circa i matrimoni gay. Sulle unioni di fatto e sulla regolamentazione di rapporti omosessuali ne possiamo parlare, anche se non so dove ci siano queste grandi barriere: basta un accordo notarile e l’unione tra due persone dello stesso sesso acquisisce aspetti legali considerevoli e ineludibili.
Ci sono però valori che non si possono lasciare nell’equivoco: la famiglia è l’elemento fondante della società e si fonda sul matrimonio. Famiglia e matrimonio sono un unicum non solo per i credenti ma anche per il diritto. Ed è giusto che per chi decide di metter su famiglia ci siano ricadute fiscali e agevolazioni economiche particolari. E giusto che il governo aiuti con incentivi le giovani coppie che decidono di sposarsi o che decidono di far nascere figli. Questo però non può essere trasferito sic et simpliciter alle unioni di fatto né eterosessuali né omosessuali. Questo perché finiremmo col sancire un precedente distruttivo per l’equilibrio di valori che già sono in crisi.
Nei giorni scorsi a Roma si è tenuta un’altra manifestazione (ma quante ne fate?) dove sono stati celebrati provocatori e fittizi matrimoni; c’è persino chi ha parlato dell’adozione di bambini. Grillini, dove volete arrivare veramente? Diteci una buona volta quale modello di società ci proponete? Quello di Zapatero lo respingiamo. Almeno la famiglia, lasciatela stare! I bambini, lasciateli crescere nella ricchezza della coppia eterosessuale. Se la comunità gay si spinge troppo in là, rischia di trovarsi senza consensi trasversali, altro che l’avversione della sola Lega... Nella sua lettera, parla infine della forza degli omosessuali e delle lesbiche anche da un punto di vista elettorale. Il Carroccio non è pregiudizialmente ostile ai gay: è fermo su posizioni di confine, su valori irrinunciabili. Onestamente, non credo che i cattolici di entrambi gli schieramenti vi possano garantire diritti in più, non penso (me lo auguro per il bene di questa società già in crisi di identità) che vi potranno mai venir dietro sulla strada dei matrimoni. Prodi oggi ha bisogno di voi per fare incetta di voti, ma ricordatevi che quelle stesse forze che oggi vi sostengono, odorano di incenso e frequentano le sacrestie più dei leghisti. Noi, spero che me ne dia atto, non vi prendiamo in giro per avere qualche voto in più. Siamo coerenti, come sempre...

"Tutte le cose che sono veramente grandi, a prima vista sembrano impossibili. " (Friedrich Nietzsche)