Nick: pearl jam Oggetto: Spero ti arrivino anche i ... Data: 10/7/2005 17.58.7 Visite: 183
..i pensieri. Ieri e' stato stupendo. Potrei parlarti della mattina al mare,dove non c'era sole che teneva dinanzi corpi statuari,corpi bagnati,tette mai vestite,cosce mezze aperte,sorrisi occhiolini e giochi di noia che finivano tutti in mezzo alle gambe di qualcuna. Oppure potrei parlarti della doccia,ristoratrice ,che ghiacciata ha sconquassato insieme alla mia temperatura pure i miei lombi.Sempre troppo surriscaldati. Potrei parlarti delle albicocche ,giallognole mature,di cui faccio incetta per rispettare una dieta che a volte mi snerva a tal punto,che vorrei essere donna,e poi bulimica. Potrei parlarti di Carlo,e si di lui ti parlo,che ride se lo chiamo "polpetta" che vuole venire in braccio, che sibila appena mi allontano.E mi ascolta rapito,come mai nessuna donna ha fatto,mentre gli narro di poeti realmente esistiti,o gli spiego le mie toerie sulla vita.E sulla fica. E' stupendo ,ed e' stupendo che io sia suo zio. Potrei parlarti dell'attesa,di martin,dell'erba,della ragazza con cui mi son visto pre concerto,di tori amos,seducente romantica e molto brava.O dei Marlene Kuntz che hanno spaccato letteralmente facendomi realmente schizzare gli occhi dalle orbite in un paio di pezzi. Grandi suoni,e bella capata. Da ascoltare. Potrei parlarti di Nick Cave.Che gli alberi che son li',tutt'intorno,stanno ancora biascicando circa lui. La magia che ha ricreato in quel fossato di pietre nella terra del fuoco,e' stata una delle piu' mistiche alle quali io abbia assistito. E potrei dirti che per un po' avrei voluto essere il suo pianoforte.Che faceva schizzare lento ,drastico ,solenne e poi lo accarezzava,come si fa' col clitoride della donna amata,gli sussurrava dolci parole con le dita e gli chiedeva scusa per le frustate precendenti. E lui,il suo pianoforte,come la piu' devota delle mogli ,si faceva portare di qua e di la',poi si riprendeva e sgranchiva le corde e poi di nuovo giu' in un turbine di note e di emozioni .Estenuante la vita di quel pianoforte.Ma chi non vorrebbe morire sotto i colpi di quelle dita.E delle sue parole. Caparbie,struggenti,perverse,mistificatrici,provocatrici,cadenzate da un flebile alito di vento che smuoveva dolcemente le fronde della natura circostante. E le luci spente.Ed il cielo pulito. Ed i sogni e il vino. E le donne.Di tutto il mondo.Le donne. Potrei raccontarti tutto questo,ma ti scrivo solo perche' mentre intonava ,il poeta maledetto,"Wonderful life",ti ho immaginata seduta sulle mie cosce,rattrappite dal caldo e dal disuso. E li',siamo rimasti per tutta la vita. Come un loop di irreprensibile amore. "mi manchi". "Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |