Nick: Viola* Oggetto: Romanzo criminale Data: 3/10/2005 15.17.52 Visite: 244
A me è piaciuto molto. Intendiamoci, non che non abbia difetti, però in questi tempi di magra del cinema italiano in cui prevale il genere "due camere e cucina" con annessi drammi intimisti, almeno è qualcosa di diverso. La storia si conosce, è quella della banda della Magliana che spadroneggiò a Roma e non solo negli anni '70 e '80, anni di stragi di stato. Il film segue le "eroiche gesta" di tre uomini: il Libanese, il Freddo e il Dandy, dalla borgate romane (con un occhio a Pasolini), alla ricchezza, le donne, i night, le imprese criminali (con un occhio a Leone). Tutti bravi gli attori, senza eccezione, dai protagonisti kim rossi stuart, pierfrancesco favino, claudio santamaria, stefano accorsi (il commissario che indaga), ai comprimari come riccardo scamarcio (il nero), il patata (ebbene sì, proprio lui) antonello fassari, gianmarco tognazzi etc. Insomma i giovani attori del cinema italiano se ben diretti (da michele placido) se la cavano eccome. Qualcuno ha rimproverato al film di privilegiare il tono "epico" del racconto e di lasciare in ombra la rete di connivene che protessero la banda (massoneria, servizi segreti, estremismo di destra etc). Ma a parte che il materiale era davvero sterminato e che il film dura già 150 minuti, non mi sembra vero: il personaggio del faccendiere (gianmarco tognazzi) è eloquente, quello dell'uomo misterioso (servizi? politica?) altrettanto, e soprattutto c'è la parte in cui il nero va a prendere il 2 agosto 1980 un uomo che ha appena messo la bomba alla stazione di bologna, e poi lo uccide, su richiesta dei servizi. Bel montaggio, bella colonna sonora d'epoca, qualche lungaggine di troppo, ma si può perdonare. "Due strade divergevano in un bosco, io scelsi quella meno frequentata" - R.Frost |