Nick: Corum Oggetto: re:un solo ricordo Data: 7/8/2003 10.44.22 Visite: 8
Imparavo ad andare sul windsurf, a 16 anni. Facevo più tuffi che altro, la vela proprio non stava su, ed io non sapevo bilanciarmi tra tavola, vela e vento. In condizioni precarie, non seppi rinunciare ad una sfida con gli amici: arrivare alla scogliera per primo. Loro in due, su una canoa canadese, con due pagaie e tanta velocità. Io con la mia inesperienza da neo-surfista, in un'impennata d'orgoglio aggiunsi: "Vedete il mio cappellino? E' asciutto. E quando sarò alla scogliera sarà ancora asciutto." Sorrisi e pernacchie di scherno. Si parte. Niente vento, oppure non sapevo come prenderlo. Loro davanti, con gli inevitabili sfottò. Poi l'illuminazione. La prua che stringe il vento. Le mani alla giusta distanza sul boma. Le spalle in linea. La schiena dritta. Gambe flesse e piedi ben piantati. Arriva il vento, la vela si gonfia, la tavola balza in avanti. Erano parecchio distanti, ma il vento era con me, mi sibilava la riscossa nelle orecchie, insieme al ronzio dell'adrenalina. Sempre più vicini, sempre più visibili. Le facce sgomente mentre li sorpasso. Urlo come un selvaggio la mia gioia. Il vento è mio. Il mare è mio. Posso farne ciò che voglio. Solo l'orizzonte lontano, che posso quasi toccare. Guardo dietro di me. Nella scia della tavola annaspa la canadese dei miei amici. Sorrisi, stupore, ammirazione. Ho capito il vento, ne sono parte. Il silenzio, gli odori, la brezza che accarezza la pelle. Tutto mio. Per sempre.
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