Nick: Galatea Oggetto: IVG. Ne parliamo? Data: 27/10/2005 17.34.36 Visite: 438
Sto nera. Avvelenata. Partiamo da una giornata di lavoro, qualsiasi. Oggi. In reparto, al padiglione di ginecologia. Vado a trovare una mia amica e collega. La trovo insieme ad una ragazza, che è in attesa per un'ecografia. Il giorno dopo deve sottoporsi ad un aborto. La mia amica si assenta un istante e la ragazza, comincia a porre a me delle domande in merito. Le spiego che non sono una ginecologa ma le domando se finora il suo decorso è stato regolare, per essere professionale e metterla a suo agio. Ad un tratto lei, visibilmente nervosa, mi confessa di essere sempre stata contraria all'aborto. Non lo capisce. E' sempre stata contraria. E' questo che la innervosisce di più, dice. Domani il suo nervosismo le dovrà passare, penso. La mia collega ritorna, io la saluto. La lascio al suo lavoro. Saluto la ragazza, le faccio i miei auguri. Auguri a chi l'aborto l'ha consentito. A chi lo difende e che non necessariamente vi farà ricorso. A chi lo rifiuta ma, intanto, se ne "avvantaggia". Auguri alla 194. Ha ventisette anni. Come la ragazza, mi pare. Non condivido le tue idee ma morirei perché tu le possa esprimere. Candido, Voltaire. ...deh, mira, come flagellata a terra, Italia serva immobilmente giace per disperazïon fatta secura... |
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