Nick: siddharta Oggetto: La notte bianca non è rock Data: 29/10/2005 10.49.1 Visite: 379
Mi sembra di parafrasare Celentano, ma forse la notte bianca a Napoli è lenta non è rock. Molto probabilmente Napoli non ha mai avuta una vera tradizione rock, forse napoli non è rock. Strano perchè anni fa a Napoli, anzi no, in Italia c'è stato un signore che si chiama Edoardo Bennato che ha cominciato a fare la cosa più trasgressiva che si potesse fare a Napoli e cioè non cantare in napoletano. Questo signore ha dato il la a personaggi come Vasco Rossi che in una sua intervista dice che lui non ha fatto altro che cercare di " fare " il rock acustico di Bennato, elettrico. Bennato è stato uno dei primi a riempire gli stadi solo con una chitarra, la voce, un'armonica e un tamburello a pedale. I suoi concerti restano i più visti nella storia dei concerti in Italia dopo quello famoso di Bob Marley a Milano. La notte bianca di stasera rispecchia in un certo senso com'è ghettizzata e stantio il panorama musicale napoletano di questo momento. Se si analizza non c'è niente di realmente contemporaneo; in una piazza, si legge nel programma, di notte della tammorra di pizziche di musica pseudo etnica... In proposito mi viene da citare la frase di quella canzone di De gregori che dice " ...la musica etnica la contaminazione l'utima spiaggia per i vigliacchi della comunicazione ". Quindi ci si ritrova con un Enzo Avitabile travestito della migliore tradizione nordafricana, ci si ritrova con un Eugenio Bennato che dai tempi dei socialisti si ritrova come rappresentante della tradizione musicale napoletana, ci si ritrova con Gragnaniello, con Carlo Faiello e la naotte della tammorra, etc. etc. Poi c'è una piazza in cui come in una riserva si è racchiuso tutto il dub napoletano degli anni '90: Almamegretta, Zulù, e mi dispiace per i 24 Grana che stanno facendo uno sfrozo per allontanarsi da quel reggae che li accomunava agli Almamegretta, oggi sono più rock e forse più " contemporanei " e meno di tendenza. Perchè diciamola chiaramente il movimento dub napoletano è stato realmente un fenomeno di tendenza e l'unica cosa bella che ci ha regalato è la voce del Raiz. In un'altra piazza c'è la riserva del Neapolitan power degli anni '80 con James, Tony Esposito, Tony Cercola da cui il buon Pino Daniele si è elegantemente staccato spostandosi nell'auditorium della RAI alle sei del pomeriggio. Insomma il rock è stato bistrattato è umiliato visto che sul sito l'unica cosa che faceva riferimento al rock era una scritta in cui si invitava i gruppi emergenti ad iscriversi per suonare in una serata dedicata al rock con ospiti Principe e socio M. E' triste! Il rock è il linguaggio più contempoaraneo che ci possa essere e Napoli rimane legata alla cartolina delle tammorre, di qualche sprazzo di tendenza importata qualche anno dopo da Londra, di qualche ricordo degli anni '80; la notte bianca di stasera è. musicalemnte parlando, una notte revaival, forse il cocerto più contempoaraneo, rock, pop napoletano è proprio quello dei neomelodici a Porta Capuana. (Mi scuso degli errori, non ho riletto) Non sempre chi si traveste da gigante riesce a reggere il peso dei suoi ornamenti. |