Nick: Kashmir Oggetto: Lucente Data: 5/11/2005 17.9.7 Visite: 81
Si ruppe quel tacco in un giorno di pioggia; e l'acqua scrosciava fra i lobi tremanti, cercavo impaurita una tiepida loggia fra risa stridenti e sguardi zelanti. Le risa di uomini ubriachi ai locali fra i canti e le eco giammai più assordanti, gli sguardi di vecchie stridenti nei viali e i loro giudizi sdegnosi e sprezzanti. Ed io mi affrettai per non farmi guardare, né voglio canzoni né canzonamenti, non voglio né udire alcun uomo gridare, non voglio ascoltare di vecchi i lamenti. Si credono tutti i baroni di un ballo, riempiendo di vezzi la loro figura, grugnendo dall'alto di un bel piedistallo, mi fissano a dire "ohimè che sciagura". Guardatemi vecchie, baroni rampanti, guardatemi, ubriachi, guardatemi attenti: e quando di me riderete sprezzanti godrò dei miei panni bagnati e fetenti! Con un solo tacco a testa alta cammino, voi entrambi li avete ma il capo abbassate per non rovinarli con sterco canino e poi nel percorso in un ceppo inciampate. E mentre mi credo ormai ammalata e tremante cedo alle gambe dolenti, si apre una grotta che pare fatata, mi guardano dolci degli occhi raggianti. Due languide gocce di fresca rugiada e due braccia calde, due raggi di Sole mi prendono forti su un letto di biada, mi tolgono gli abiti e le odiose suole Quell'uomo brillante mi rende lucente con il suo calore e la sua chiarezza divento sua Luna e mi sento potente non voglio l'argentea ma spenta ricchezza. "Sole e Luna in una mistica armonia Si guardano, si scrutano, colmati di magia Da cento, mille luci in un astrale abbraccio Si scaldano di amore in questo grande intreccio" "La tecnica non conta, io mi occupo di emozioni" -Jimmy Page- |