Saluti romani, fasci littori e slogan a poca distanza dalle devastazioni degli autonomi. Scarcerati quattro giovani accusati delle violenze dei centri sociali.
Mentre l’11 Marzo gli autonomi devastavano Corso Buenos Aires, a qualche centinaio di metri, in Corso Venezia, gli attivisti del Movimento sociale Fiamma Tricolore manifestavano salutando romanamente, gridando «A noi», sventolando bandiere con l’aquila e il fascio littorio. Parole, gesti e segni vietati dalla legge Scelba del 1952 che punisce le manifestazioni fasciste con la reclusione fino a tre anni. Dopo un rapporto della Digos che contiene foto e filmati, i Pm Piero Basilone e Luisa Zanetti hanno aperto un’inchiesta che ipotizza a carico di alcuni degli organizzatori della manifestazione della Fiamma proprio la violazione di quella legge. Per quanto riguarda l'inchiesta sulle devastazioni della contromanifestazione dei centri sociali, quattro dei 35 autonomi arrestati sono stati scarcerati per mancanza di indizi. Dopo aver visionato i filmati della Digos e ascoltato alcuni testimoni, il pm Basilone ha accertato che non c’erano elementi per poter sostenere che i quattro (due ragazzi e due ragazze tra i 18 e i 20 anni) avessero partecipato agli scontri.
Un testimone ha confermato che i primi due erano stati coinvolti negli scontri mentre andavano a comprare dei fumetti. Le due ragazze, piangendo, avevano detto di essersi trovate in zona per incontrare degli amici con i quali dovevano andare a fare shopping.
Forse non è molto legale sai, ma sei bella vestita di lividi!
MeGlIo FrOcIo Ke FaScIsTa!
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