San Franti D'Assisi

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Nick: NEVERLAND
Oggetto: San Franti D'Assisi
Data: 13/4/2004 17.23.4
Visite: 284

Mentre è attualmente in proiezione in tutte le sale Italiane il controverso film "La Passione di Cristo", la "iRCNapoli Corporation" e la "Neverland Productions" stanno per rilasciare a giorni un nuovo e commovente foto-film mistico/religioso.

Scritto e diretto da un Mario "Gibson" Neverland (famoso regista di produzioni pulp ormai diventate cult), il film in questione sarà, rispetto al concorrente "The Passion", una pellicola carica d'amore e speranza!

"Un film con l'amore e per l'amore"

- Mario "Gibson" Neverland -

Un storia non dal sapore antico, ma moderna e attuale.
Tutto girato con la fotocamera del Nokia 6600, il film è talmente reale e introspettivo da riuscire a convertire e avvicinare al bene un numero elevatissimo di persone...
una novella di speranza, gioia e amore per grandi e piccini.

Ecco, in esclusiva e in anteprima assoluta, per gli amici di iRCNapoli un foto-trailer tratto dal film.
Mettetevi comodi e preparate i fazzoletti, forse dopo questa visione la vostra vita potrebbe cambiare radicalmente.

Pierlugi Franti non è mai appartenuto a quella categoria detta dei "bravi ragazzi"...

rissoso, violento, nervoso e tabaccone diventò ben presto il leader temuto, cattivo e indiscusso di un gruppo di anime derelitte e abbandonate...

anime in cerca d'autore e bisognose d'amore che ben poco avevano capito dell'indiscussa moralità del loro mentore.
Nessuno infatti sospettava che il loro leader bevesse l'acquetta a canna direttamente dalla bottiglia, per poi rimetterla a centro tavola alla portata di tutti con innata indiferrenza.

Questa era la vita del nostro Pierluigi Franti, una vita fatta di violenza e bestemmie.
Quante volte fu pronunciato invano il nome dell'Incoronata di Puglia o di altre Madonne sperdute chissà dove.

Ma nel giorno della Pasquetta del 2004 un evento mistico e inspiegabile cambiò quell'uomo per sempre, trasformandolo in un Santo...
San Franti D'Assisi!

Mentre sedeva comodo come al solito, impartendo ordini a suoi sottoposti, che dovevano procurargli le cibarie per il pranzo, degli stranI ringhi animaleschi attirarono la sua attenzione.
Tutto accadde quando con le sole mani (inzivate) ingurgitava pane e salame sfellato doppio e il suo sguardo crucciato si voltò adirato in direzione di quei latrati.

Nota del Regista Mario "Gibson" Neverland:
Da questo momento ini poi il film sarà parlato/sceneggiato in Aramaico-Dentecanese misto a linguaggio attuale, proprio per rendere più fedele alla realtà e commovente per lo spettatore il travagliato processo di conversione di San Franti D'Assisi.

Queste erano le tenere creature che avevano disturbato i festeggiamenti del cinico Pierluigi Franti.
Senza avere alcuna paura il Franti si diresse con passi veloci in direzione di un grupo di quattro cani di razze assortite, deciso a far tornare il silenzio in quella landa di guerriglia che era "Baia Verde".

Il Franti si girò sorridente verso i suoi sottoposti pronto a dimostrare ancora una volta la sua cattiveria e il suo polso di ferro.
I cani in questione invece di intimorirsi incominciarono a guardare il nostro con aria cordiale e carica d'amore!

Ma proprio nel tragico momento in cui il Franti stava iniziando a colpire i poveri cagnoni una figura ammantata di bianco apparve da un boschetto limitrofo!

Era Santa BeRtA°° da Siena accorsa a redimere il cattivo di turno e a rendere più felice anche per quei poveri animali quella giornata di festa.
Con preghiere veloci e toccanti la nostra BeRtA°° supplicò il Franti di fermarsi.

San Franti ricevuto il consiglio di Santa BeRtA°° fu avvolto da un'amore sconfinato ed iniziò a cantare e suonare un repertorio di canzoni Salesiane che fino ad allora non sapeva nemmeno di conoscere.

Mentre nell'aria rieccheggiavano le note di "Acqua Azzurra", "Come Mai", "Sere Nere", "Con tutte le ragazze sono tremendo" e tutti battenevano le mani a tempo, estasiati dalla amorevole ma sicura voce di Santa BeRtA°° da Siena, il Franti raggiunse la consapevolezza dell'uomo che era stato fino a quel momento, avviando nel suo cuore il fatidico processo di conversione!
In quel preciso momento fu proprio Santa BeRtA°° a mostrargli la retta via.
La Santa colse dal giardino un fiore mostrandoglielo senza indugi.

Con la sola imposizione delle mani Santa BeRtA°° trasformò quel fiore in cibo e più precisamente in una carcioffola (non arrustuta però eh).

In quel momento il Franti capì quello che doveva essere compiuto e completò il travagliato processo di conversione.
Fu solo allora che Santa BeRtA°° sorridente lo invitò a compiere il suo destino.

Fatto questo la santa scoparì nel nulla proprio come era apparsa, c'è chi narra di averla vista in qualche corso di catechismo dei Salisiani a cantare insieme a ragazzi d'ogni età, battendo le mani ed estasiando tutti con la sua beata immagine e la sua toccante voce.
A Baia Verde ancora oggi qualcuno afferma di udire d'improvviso una voce di donna lontana cantare "10 Ragazzi Per Me..."...

Pierluigi Franti adesso diventato San Franti D'Assisi salutò Santa BeRtA°° prima di compiere quello che doveva essere compiuto.

L'umile servo del Signore San Franti, subito dopo la sua conversione, avendo già radunati molti compagni e ricevuti all'Ordine, entrò in grande pensiero e in grande dubitazione di quello che dovesse fare...

E passando oltre con quello fervore, abbassò gli occhi e vide alquanti arbori allato alla via, in giù quali era quasi infinita moltitudine di cani;
di che San Franti si maravigliò e disse a'compagni:

"Voi m'aspetterete qui nella via, e io andrò a predicare ai miei cani»".

E entrò nel campo e cominciò a predicare ai cani ch'erano in terra:

"Citti, Citti...non fate i pacci"*

* Tradotto dall'Aramaico-Dentecanese:
" Zitti, Zitti...non fate i pazzi".

Un'aurea mistica avvolse il capoccione di San Franti e subitamente quelli ch'erano dietro le sbarre se ne vennono a lui insieme tutti quanti e stettono fermi, mentre che San Franti compiè di predicare.
Andando San Franti fra loro, toccandole colla mano, nessuna perciò si movea.

La sostanza della predica di San Franti fu questa:

"Miei cani, voi siete molto tenuti a Dio vostro creatore, e sempre e in ogni luogo
il dovete laudare, imperò che v'ha dato la libertà di zompettare in ogni luogo;
anche v'ha dato il vestimento duplicato e triplicato;
appresso, perché elli riserbò il seme di voi in nell'arca di Noè, acciò che la spezie vostra non venisse meno nel mondo;
ancora gli siete tenuti per lo elemento della terra che egli ha deputato a voi.
Oltre a questo, voi non seminate e non mietete, e Iddio vi pasce e davvi li fiumi e le fonti per vostro bere, e davvi li monti e le valli per vostro refugio, e gli alberi alti e le ruote delle macchine per fare li vostri bisognini.
E con ciò sia cosa che voi non sappiate filare né cucire, Iddio vi veste, voi e' vostri figliuoli.
Onde molto v'ama il vostro Creatore, poi ch'egli vi dà tanti benefici, e però guardatevi, cani miei, del peccato della ingratitudine, e sempre vi studiate di lodare Iddio".

Dicendo loro queste parole, tutti quanti quelli cani cominciarono ad aprire le mascelle e distendere i colli e aprire le orecchie e riverentemente inchinare li capi infino in terra, e con atti e con canti dimostrare che 'l padre santo dava loro grandissimo diletto.

E Santo Franti con loro insieme si rallegrava e dilettava, e maravigliavasi molto di tanta moltitudine di cani e della loro bellissima varietà e della loro attenzione e famigliarità;
per la qual cosa egli in loro divotamente lodava il Creatore.

A quel punto Santo Franti si rivolse nuovamente ai cani:

"La volete un pò di carne mie pargoli, avete fame eh?"

Ma i cani non risposero e San Franti esclamò folgorato:

"Ci penso io a voi, ci penso io a voi..."

finì queste parole e si diresse con sandalo rapido verso la braciata di Mastro L4t|t4Nt3.
Ma purtroppo l'ingordigia precedente dello stesso Franti (prima della conversione) e della sua cricca avevano fatto rimanere una sola fella di carne che nn sarebbe riuscita a sfamare quelle povere creature.

Ma fu proprio in quel momento che San Franti compì il miracolo, ricordandosi delle parole di Santa BeRtA°° e con la sola imposizione delle mani moltiplicò la carne da cuocere.

Ora non restava altro che ritornare ai suoi cani e sfamarli così come avrebbe voluto il suo signore e Santa Berta.
San Franti allargò allora le mani porgendo cibarie all'affamato quartetto animale.

San Franti notò un piccolo cagnetto, più piccolo degli altri, che suo malgrado nn riusciva a impossesarsi di un boccone di cibo a causa dell'ingordigia degli altri cani e della loro superiorità fisica.

Ricordandosi di ciò che era stato una volta San Franti si preoccupò di sfamare il piccoletto con le proprie mani elargendogli con amore e santità rinnovate pezzetti di carne e salsiccia.

Nell'attimo in cui i cani smisero di cibarsi il cielo fino ad allora cupo e nuvoloso si aprì con uno squarcio di luce...

un sole caldo e luminoso tornò a risplendere in quel di "Baia Verde".
D'improvvisò un lampo di luce saettò dal cielo beatificando San Franti che in quello stesso momento allargò le mani in preghiera per elargire la sua benedizione e la promessa di una vita migliore ai suoi amati cani e a tutti i presenti.

Tutti gli esseri presenti in quell'estasiante momento furono toccati dalla benedizione di San Franti e gli stessi suoi sudditi si convertirono e da schiavi divennero discepoli accorrendo in massa vicino a quelle sbarre e a quei cani Santi.

Finalmente compiuta la predicazione, Santo Franti fece loro il segno della Croce e diè loro licenza di partirsi;
e allora tutti quei cani e quei uomini si allontanarono da quel luogo benedetto con maravigliosi
canti.

Fatto ciò San Franti si allontanò da Baia Verde deciso di andare a diffondere l'amore, la gioia e il bene in giro per il mondo ma prima di questo intonò un'ultima preghiera salutando verso il cielo:

"Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual'è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si', mi' Signore, per sor'aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi' Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke 'l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.

Laudate e benedicete mi' Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate".

Quell'ultima preghiera prima di dipartire commosse anche gli animi più duri e da allora venne ricordata come "Il Cantico di Frate Sole o Cantico delle Creature"...
nessuno a Baia Verde si potè più scordare di quel giorno di fede, amore, gioia, miracoli e speranza...
una speranza che resterà per sempre nei cuori dei presenti presenti in quel luogo nella Pasquetta del 2004!

San Franti D'Assisi prossimamente nei migliori Cinema!

Vi Hanno Presentato...

Scritto e Diretto Da:
Mario "Gibson" Neverland

Con:
Franti & Berta

Tratto (e romanzato) dal Capitolo 16 de "I Fioretti" di San Francesco.

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