Oggi più di ieri, pare che la normalità nn sia più in grado di destare interesse in quasi nessun campo della comunicazione. Succede quindi, che chi ha come obbiettivo il "comunicare" incontra nn poche difficoltà a destare curiosità, suscitare interesse, ottenere visibilità.
Che si tratti di pubblicità, teatro, televisione, cinema, spettacolo in genere, arte e perchè no, questi spazii virtuali, ci rendiamo conto che tutto ciò che sta all'interno della normalità "del momento" convenzionalmente accettata, viene semplicemente "visto" e, se di buona fattura, anche apprezzato da una fascia di più o meno ampia di estimatori se nn rinchiuso in ambiti di nicchia.
Solo ciò che rompe con violenza le geometrie della normalità, diventa "caso", riesce a far esplodere trasversalmente la comunicazione, sollecitando e pungolando l'interesse dei critici, degli estimatori, fino al semplice chiaccherare di Ulisse qualsiasi al Bar della stazione.
Nn credo che esisterà mai (ringraziando il cielo) una sola linea visiva che permetta di osservare un'opera che "sa farsi osservare". E da ciascuna opera che sa farsi osservare, ognuno di noi ne riceverà suggestioni/emozioni, piacevoli o di repulsione, nn solo in relazione alla comunicazione che ci perviene, ma dalla metabolizzazione di essa che passa per la decodifica operata dal nostro vissuto odierno e passato, la ns sensibilità, cultura, e posizione sociale.
Cosa mi comunicano i bambini impiccati di Cattelan nn riuscirei dunque a trasferirlo in poche righe di un post. Sarei costretto, tra l'altro, a dover poi riaggiornare, ad ogni visione successiva dell'opera, questo scritto*. Oggi potrebbe essere una previsione di un evento "catastrofico" futuro. Riguardandolo potrei ascoltare l'urlo di terrore per quello che già succede troppo spesso ormai e di cui pare nn vogliamo rendercene conto. Ora mi potrebbe apparire come l'immagine di una sconfitta definitiva di certa parte di valori dell'umanità, ma subito dopo una sorta di monito affinchè il dramma cessi quanto prima.
Potrei anche prendere in considerazione l'ipotesi che invece è solo una trovata per farsi notare. Ma questo nn toglierebbe importanza all'opera che, per qualunque motivo sia stata concepita, è riuscita a farsi guardare e ad interferire con le mie geometrie mentali, affinchè esse siano sempre in mutazione per nn diventare mai una lunga linea piatta.
E' ovvio che un'opera di questo tipo nn credo vada esposta in una piazza.
///U.
*si sa, nn è una funzione attiva su questo forum (e ringrazio ancora il cielo)