Nick: DOCET Oggetto: re:scusanti o alibi? Data: 4/6/2007 21.8.0 Visite: 27
è stato detto: per me, alibi. a meno che non diciamo che sto ragazzino (prendendo il caso) avesse gravi ritardi mentali. allora si, poverino, succube di mancanza di educazione, di corretto instradamento eccetera eccetera. poverino, faceva le cose che ha visto fare, per lui era il giusto. vittima della società. e no. non funziona più così. chiunque oggi (anche le potenziali vittime della società) sono bersagliate dall'informazione. se non riescono a discernere il bene dal male, sicuramente possono individuare quello che per il senso comune è bene e quello che per la suddetta ottica è male. gli avevano insegnato a sparare? bene, cazzi suoi. evidentemente gli avevano anche insegnato che così si muore. non venitemi però a dire che lo considerava un gioco, che per lui fare le rapine era una cosa giusta. lo sapeva, che stava sbagliando. e sapeva che poteva venire ammazzato. indi ripeto, cazzi suoi. ci sono cose che sono innate, che non c'è bisogno che qualcuno te le spieghi per farti fare un'idea. c'è chi reagisce al bisogno con il crimine, e chi decide farlo onestamente. vero. ma chi sceglie di delinquere, sa che sta sbagliando. anche se poi gli alibi non mancano. e lui sa anche questo.
guarda io nn parlo del singolo caso, intendiamoci. a me del ragazzino sinceramente può dispiacere o meno, nn è neanche importante. Io parlo del trend di una società fallimentare che porta gente a scegliere "male" e che quindi porta un ragazzino a scegliere anche consapevolmente una cosa sbagliata. Non voglio giustificare nessuno: ma il giudizio verso i singoli è un pregiudizio che nn tiene conto di fattori intrinseci a questa tipologia di società. Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile. (W.A.) La fedeltà è per la vita sentimentale ciò che è la coerenza per la vita intellettuale: la confessione di un fallimento (O.W.)
|