Io auspicherei un pensionamento per la Aspesi. Nell’80% dei casi la posta del cuore si riduce a pagliacciata, a siparietto per coloro che vogliono sentirsi dire determinate cose che puntualmente vengono dette. Ma la Aspesi non si ferma a tutto ciò, quando mai. No, lei inacidisce le risposte, sempre con l’aria di chi della vita ha capito molte cose. Peccato perché da un allegato di Repubblica ci si aspetterebbe qualcosina in più.
Il problema che mi tocca più da vicino, però, sta tutto nel fatto che la Aspesi non si limita alla Posta del Cuore, ma si improvvisa (e la colpa non è soltanto la sua) critica cinematografica. Un settore che vede tra le sue comprimarie donne mature e bacchettone, nonché francamente incompetenti in materia, come la Aspesi, la Tornabuoni, la Mancuso e via discorrendo, la dice lunga su come siamo messi sui quotidiani nazionali in quanto ad articoli sul mondo del cinema.