Nick: DeK Oggetto: re:Roberto Saviano... Data: 13/3/2008 10.14.16 Visite: 53
Ehm... (gomorra, roberto saviano) Venti volanti scortano l’auto in cui viene fatto salire, più quattro lepri, le motociclette che anticipano il percorso, controllando che tutto sia tranquillo. Il corteo fugge, il boss è sul blindato. I percorsi per trasportarlo in caserma potevano essere tre. Attraversare via Capodimonte per poi sfrecciare lungo via Pessina e piazza Dante, oppure bloccare ogni accesso al corso Secondigliano e imboccare la tangenziale per dirigersi al Vomero. Nel caso di massimo pericolo, avevano previsto di far atterrare un elicottero e trasportarlo per aria. Le lepri segnalano che lungo il percorso c’è un’auto sospetta. Tutti si aspettano un agguato. Ma è un falso allarme. Trasportano il boss alla caserma dei carabinieri in via Pastrengo, nel cuore di Napoli. L’elicottero si abbassa e la polvere e il terriccio dell’aiuola al centro della piazza iniziano ad agitarsi in un mulinello a mezz’aria pieno di buste di plastica, fazzolettini di carta, fogli di giornale. Un mulinello di spazzatura. […] Finestrini come sellini, impugnano vistosamente la pistola, hanno sul viso il passamontagna e indossano la pettorina dei carabinieri. Dopo l’arresto di Giovanni Brusca non c’è carabiniere e poliziotto che non voglia farsi riprendere in quella posizione. Lo sfogo per le nottate d’appostamenti, la soddisfazione per la preda catturata… (cronache di napoli, simone di meo) Quattro motociclisti del nucleo radiomobile fanno da "lepre". A loro il compito di monitorare la sicurezza del percorso fino a via Morgantini, caserma Pastrengo, sede del comando provinciale dell'Arma. Un tragitto studiato da tempo. Previsto, con tre varianti. Attraversare il rione di Capodimonte per poi sfrecciare lungo via Pessina, piazza Dante. Bloccare ogni via d'accesso al corso di Secondigliano e imboccare la tangenziale per dirigersi al Vomero. Lì il nucleo operativo avrebbe fatto da apripista per via Salvator Rosa. La terza via, quella estrema in caso di pericolo è la traduzione aerea. Un elicottero del terzo stormo è pronto a trasferire il boss in una località protetta dell'hinterland partenopeo. Si sceglie la prima direttiva. Di Lauro viaggia con gli uomini del Ros sul blindato, ai lati e dietro il furgone quattro vetture civetta con uomini coperti da passamontagna. In pugno stringono le Beretta d'ordinanza. Qualcuno impugna il mitra. L'immagine ricalca perfettamente l'arresto di Giovanni Brusca, stessa tensione, stessa adrenalina. Soddisfazione, esultanza. Si sfiorano i 140 orari in via Capodimonte ma all'incrocio con il Garittone qualcosa insospettisce le "lepri". "Auto sospetta, deviare corteo", la nota radio rimbalza sulle pattuglie. Un'Honda Civic con a bordo quattro carabinieri in borghese blocca l'incrocio, armi in pugno i militari ispezionano le auto in sosta mentre il corteo di vetture sfila in direzione centro. Dal cielo l'occhio elettronico di due elicotteri Agusta monitorano il percorso. L'agguato è una delle variabili inserite nel piano di trasferimento. I lampeggianti illuminano le vetrine dei negozi, a piazza Dante un gruppo di studenti si rifugia nel Mc Donald's. […] Piazza Carità è un bunker polveroso, il vortice d'aria sollevato dall'elicottero crea uno scenario surreale. Fonte: http://www.ircnapoli.com/forum/show.asp?id=2547158&fid=12&tid=0 Erano estranei che si erano incontrati per caso. Si conoscevano prima che la Vita iniziasse. (Arundhati Roy)
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