Nick: /Geggè/ Oggetto: re:Oh_raiss e ircnapoli sul matti Data: 13/7/2008 15.29.41 Visite: 154
Se non si apre, ecco il testo dell'articolo firmato dalla giornalista Tina Cioffo In origine c’erano i comuni di San Cipriano d’Aversa e Casal Di Principe ma ora, a parer di qualcuno sarebbe meglio aggiungere un’altra indicazione stradale con su scritto «Striscia di Gaza». Per vedere l’effetto che fa, basta rivolgersi alla rete e trovare, già bella e pronta, la nuoca cartellonistica: una simulazione. Il fotomontaggio, diffuso su internet da «oh- raiss», nickname di un utente registrato alla chat napoletana ircnapoli.com, è già popolare. Una popolarità che però, più che suscitare ilarità fa discutere e ripropone, tra un colpo di mouse e una pagina di photoshop, la denuncia di diffidenza e discriminazione fatta negli ultimi giorni dai giovani casalesi. Un allarme che i più si sono affrettati a reputare solo come «l’ennesima pagliacciata» di un popolo che ama far parlare di sé sempre e a tutti i costi, ma che molti dovranno ora, necessariamente riconsiderare interrogandosi su un fenomeno che travalica il limite dello scherzo. L’immagine di questa parte di territorio dell’agro aversano, a 30 minuti di macchina dalle città di Caserta e di Napoli, viene evidente percepita come un teatro di guerra. La vera striscia di Gaza, una piccola zona lungo la costa del Mediterraneo tra l’Egitto e Israele, è notoriamente conosciuta come la «discesa negli inferi». Ci si trova di tutto, dai profughi alle autorità non governative, dalle rappresentanze diplomatiche ai capi carismatici dei gruppi terroristici. Una similitudine che si fa fatica a lasciar andare solo sulla scia di una goliardia. Aggiungere, in foto, «Striscia di Gaza» su quelle tabelle che si trovano all’uscita della superstrada Nola- Villa Literno, vuol dire avvisare della possibilità di un rischio molto alto, mortale. I casalesi hanno ragione: «C’è qualcosa che non va». Il pregiudizio dilagante c’è e la riprova l’ha fornita «oh- raiss». Riunion e volp, rammagg e gallin... |