Ci sono delle canzoni che sono le MIE canzoni, quelle intime, quelle che mi fanno piangere, quelle che raccontano di me evitandomi di aprire la bocca e raccontare. Quelle melodie, quei testi, impressi a fuoco in angoli diversi del mio io, e che gelosamente ho nascosto per tanto tempo, ormai sono per le orecchie e gli occhi di tutti.
E allora grazie, esperti di marketing, per aver permesso a tutti di conoscere i Portishead.
Vi ringrazio pubblicamente, pubblicitari delle grandi multinazionali, così bravi a scovare tra le mie play-list quei brani ascoltati raramente, ed assaporati come gocce di miele prezioso.
Grazie a voi, maghi della comunicazione, che avete studiato il soggetto Luigi, scoprendo la potenza che esercitano sugli stati emozionali le voci di Beth Gibbons, di Lou Rhodes, di Nina Miranda. Tutti voi mi avete messo in crisi, mi avete denudato di fronte al mondo intero che in metro canticchia quei motivetti a me cari, storpiandoli, distorcendoli, interpretandoli in maniera così pietosa.

[e man mano che dio moriva in me,anzicchè aumentare la paura del nulla e del vuoto,cresceva l'orgoglio di sentirmi uomo.
libero dal gioco di un dio che ti fa dire e fare ciò che lui stesso ha scritto in anticipo]