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Nick: Gen[i]oma
Oggetto: re:Omeopatia
Data: 13/10/2004 10.35.19
Visite: 32
ho letto tutti gli interventi (pochi ma buoni) a vantaggio di una discussione pacata, non ho però letto il post di DOCET a cui rispondi...
Devo dire che di omeopatia non capisco nulla, in realtà non ho mai ben capito nemmeno la differenza tra un analgesico e un antibiotico :) (e siamo nella farmacologia spicciola) anzi, se per anti-biotico me ne posso andare per un'idea, nel caso di anal-gesico provo seri imbarazzi :)
tant'è che tra le varie argomentazioni quelle che più mi hanno interessato erano relative ad altro.
in primis, il problema "definizioni".... scottante... in tempi del genere la risposta del solito mister "la definizione corretta è...." non è tardata a venire. Mi è tanto piaciuto l'aggiunta folkoristica del "definizione di definizione"... son concetti fantastici che mi ricordano sempre il motore primo aristotelico e i quadri di Escher:)
per me l'omeopatia è sempre stata una farmacologia basata su principi attivi naturali, in pratica la vedo come la farmacologia fai da te.
è chiaramente una visione da "uomo della strada", l'ho detto prima, non avevo ben chiaro da che lato stava il fegato finchè non mi si è gonfiato, in compenso spero di averne guadagnato di temerarietà :)
per me l'omeopatia è la produzione artigianale di lozioni magiche nel retrobottega delle farmacie. anzi ignoravo del tutto il principio delle "piccole quantità" (perdonerete la mia imprecisione) e argomentavo che naturali o sintetizzati cmq possono essere nocivi. un bel decotto di erbacce più essere mortale più di un bollito di sinflex!
mi pare evidente che non avevo capito un cazzo, ora però vi devo confessare che se aggiungiamo al fatto che sono prodotti da retrobottega di uno che ha preso la laurea per fare il commesso (non me ne vogliano i farmacisti)- e che improvvisamente si mette a giocare al piccolo chimico - il fatto che le quantità sono minime..... abbè.... che ve lo dico a fare... mi sento come Grillo quando, da buon genovese, legge la composizione del colluttorio e si chiede quanto cazzo costerà quel 2% di fluoro visto che il restante 98% è acqua. hai voglia a parlarmi di campi elettromagnetici e memoria dell'acqua (che l'ultimo montalbano di camilleri?)...
allora tanto vale che la prossima volta che ho mal di testa prendo il cellulare lo butto nella vasca da bagno e poi mi ci faccio uno shampoo!
insomma non posso che dichiararmi scettico, certo l'alchool lenisce il dolore, la marjuana ha effetti soporiferi, la birra è diuretica, le prugne fanno cagare, le arance fanno bene al raffreddore e il lomone è astringente. siamo alla sagra dei luoghi comuni.
ci saranno mille modi e mille prodotti e/o metodi naturali/alternativi che potrebbero avere prorietà curative. Non nego nemmeno che su qualcuno la medicina omeopatica abbia funzionato, credo che a crederci si sia già a metà dell'opera. del resto se buttiglione è ministro io come minimo riesco a ricompormi una frattura con la sola forza del pensiero!
i problemi della medicina tradizionale sono enormi, e forse le medicine alternative avranno il merito di dare una smossa alla situazione ma non mi aspetto che salvino il mondo da malattie devastanti come raffreddore o emicrania, nel il terzo mondo dall'aids o il mondo occidentale dagli incidenti domestici (sono sempre la prima causa di morte?)
un ultimo punto mi ha colpito, effettivamente, se i prodotti omeopatici sono così convenienti economicamente perchè le case farmaceutiche non li producono?
ho scartato l'ipotesi serietà :) non ha loro impedito di commercializzare prodotti nocivi figuriamoci se si facevano scrupoli sapendo che al minimo sono indifferenti e che al massimo sono un supporto psicologico.
ho scartato l'ipotesi "immagine della casa farmaceutica". avrebbero risolto creando una società apposita con apposito marchio con socio una fondazione anonima di diritto lussemburghese controllata da una società caymanese. amen!
credo che l'unico motivo sia che nessun omeopata e nessun paziente di omeopata comprerebbe un prodotto omeopatico se non fosse certo che è stato confezionato con code di rospo e zampe di gallina da mago zurlì nel pentolone su fuoco a legna nel retrobottega della sua farmacia.
è come tentare di vendere i biscotti del mulino bianco a un integralista del commercio equo e solidale!
di cui mi piacerebbe tanto riparlare con voi per sentire che ne pensate :D
