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Nick: RASTA Oggetto: io penso... Data: 22/12/2004 19.58.5 Visite: 32
Uno dei più grandi problemi dei prodotti equo/solidali è che costano un pò in più e quindi bisogna fare i conti con i soldi che si hanno a disposizione. Una famiglia non abbiente che deve fare i conti tutti i fine mese con la misera busta paga non può sicuramente permettersi la spesa nelle botteghe del C.E.S. (commercio equo e solidale). E io che sono un sostenitore aihmè devo ammettere l'esistenza del problema! Bisogna pur dire però che i prodotti che costano di meno, ad es. le barrette di cioccolato della nestlè appunto possono permettersi un prezzo più basso perchè il costo di un operaio africano nestlè è inferiore ad un operaio africano che lavora per le coperative del commercio equo. Non solo le cooperative del commercio stabiliscono che per far parte delle loro cooperative i figli degli operaio non debbano andare a lavorare nei campi per il kokoa (cacao) ma debbano studiare e quindi il CES si impegna a stabilire che una parte del danaro guadagnato vada in una "cassa" che redistribuirà i fondi per la costruzione di scuole ecc... In sintesi il commercio equo non fa beneficenza (lo dico per quelli che magari per ideologia possono attaccare questo bel discorso) e i suoi prodotti costano di più ma così facendo l'operaio africano di cui sopra è felice perchè lavora e non è sfruttato, i suoi figli vanno a scuola e molto probabilmente non ha bisogno nemmeno di fuggire via per venire in questo paese di merda che è l'Italia! (è ironico! ed è riferito ai fascetti di friarielli!) :*** rasta
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