Nick: \\\Ulisse Oggetto: referendum art 18 Data: 5/6/2003 13.25.27 Visite: 16
Cominciamo col dire che "Gli organi di informazione non ne parlano, e il 90% delle organizzazioni politiche e di rappresentanza ed anche il governo invitano a far finta di niente, ad andare al mare", il che, è tutto un dire. Ovviamente io scrivo per i colori rossi,poi, vorrei che qualcuno replicasse con il nero/azzurro. Domenica 15 e lunedì 16 giugno si vota per il referendum indetto per estendere l’articolo 18 ai lavoratori e alle lavoratrici delle imprese con meno di 16 dipendenti. La Cgil invita tutti - lavoratori, pensionati, cittadini, giovani - a votare sì. Un sì per le riforme e per i diritti. Quello del 15 giugno è un appuntamento importante per dare un segnale contro l’attacco del governo ai diritti del lavoro: la legge 30 sul mercato del lavoro apre varchi alla riduzione di fatto dei diritti fondamentali, compreso l'articolo 18. La vittoria del sì rappresenterebbe una battuta d’arresto importante. Con il ddl 848, oggi legge 30, oramai è possibile il licenziamento senza giusta causa anche nelle imprese con più di 15 dipendenti. Questo perché la legge 30, liberalizzando le cessioni di ramo d’azienda, permette ad una qualsiasi azienda del privato o del pubblico di cedere i lavoratori di cui intende liberarsi ad una società appositamente costituita con meno di 16 dipendenti. In tal modo questi lavoratori diventano i immediatamente e legalmente licenziabili e… l’articolo 18 è aggirato. Ma non basta. Il ddl 848 bis, la cui approvazione è imminente, prevede anche la non applicazione dell’art.18 nei confronti delle aziende di nuova costituzione e di quelle che superano la soglia dei 15 dipendenti dopo l’entrata in vigore della nuova normativa. Questa è la novità, dirompente, micidiale e sottaciuta! Non è vero, quindi, che -se non si raggiungerà il Quorum e non vincerà il Sì al Referendum- le cose rimarranno così com’erano. La verità è che l’articolo 18 non ci sarà più per nessuno! Ecco perché occorrerà raggiungere il Quorum e votare SI. Solo così un diritto fondamentale sarà esteso a milioni di lavoratori e si riuscirà a bloccare il perverso meccanismo della stessa legge 30. Per questo contrastiamo il silenzio e l’indifferenza per informare i cittadini dell’assoluta necessità di un voto favorevole e per vincere la nostra battaglia per la salvaguardia professionale e personale dei lavoratori. Purtroppo, Anjelica, nn è una cosa che si può spiegare con poche parole. Ho provato a mettere assieme, sintetizzandole, le parole che ha usato gente che la politica la fa di "mestiere", così da dare un'idea di massima della questione. ///U. Fonte:www.cgil.it |