Nick: Viola* Oggetto: Storia di Paolo Data: 6/12/2005 14.33.12 Visite: 285
"There's a starman waiting in the sky" Paolo andava sempre in giro sugli autobus. Dove andasse, nessuno lo sapeva. Stava lì a guardare dal finestrino con l'aria assorta e probabilmente vedeva qualcosa che a noi sfuggiva. Quando da bambina andavo nella bellissima casa dei suoi genitori per una delle loro cene, lo trovavo sempre sul terrazzo che guardava dal telescopio. "Che guardi?" "le stelle". Poi trovò un buco nero che lo inghiottì quando era ancora solo un ragazzo. Si iniettava in vena qualcosa che lo faceva volare, chissà dove. Ogni tanto lo rinchiudevano da qualche parte, ma lui trovava sempre il modo di scappare. E così lo rincontravi che camminava da solo, o guardava dal finestrino degli autobus, sempre perso altrove. Però ti riconosceva subito. Si avvicinava e ti salutava compito, educato. E volava di nuovo via. poi negli anni le cose cambiano, e quelli come Paolo sono diventati sempre più rari. Sono stati sostituiti da altri molto diversi, che forse non vogliono volare via ma starci dentro il più possibile, in qualunque modo, a costo di farsi scoppiare la testa o il cuore. ma Paolo resisteva, pallido fantasma che incontravi all'angolo delle strade, col sorriso triste e lo sguardo perso. E per strada l'hanno trovato, tempo fa. Forse investito, forse picchiato a morte. Negli ultimi tempi aveva cercato anche nel fondo della bottiglia qualcosa che lo facesse sentire altrove, ma al fondo della bottiglia molto spesso quel che si trova è la violenza senza senso, e niente altro. Così se ne è andato Paolo, solo un'ombra di un'epoca che non c'è più. adesso c'è quella del "sentirsi a mille", del sentirsi il padrone del mondo per il tempo che dura. Pochi minuti, quasi sempre. Noli me tangere/poichè di Cesare io sono/e selvaggia benchè sembri mansueta - Thomas Wyatt - Anna Bolena |