Nick: MuS|CA' Oggetto: Felice di intervenire Data: 16/12/2003 0.26.41 Visite: 55
Purtroppo c'è chi si trova a proprio agio solo nella dipendenza sia essa politica o culturale o psicologica o altro. Neanche nella scrittura sanno essere liberi? A cosa serve allora scrivere? Non è un compitino dato a scuola, nessuno obbliga nessuno a scrivere, scrivere è libertà interiore prima, mentale poi. Ho letto che qualcuno ha detto, relativamente ai revisori che c'era molto da cambiare, che non c'era alcun bisogno di chiedere l'autorizzazione all'autore per le modifiche da apportare e amenità simili. Ma non ne avete fino alla nausea di censura, di limitazioni all'espressione personale, di intrusioni fin nel proprio pensiero nei propri significati che affidate alle parole o alla penna? Io si e non permetterei a nessuno, ripeto nessuno di decidere se quello che ho scritto va cambiato o meno. Rossana Campo, scrittrice, al suo primo libro proibì all'addetta di Feltrinelli di modificare il linguaggio che lei aveva usato, linguaggio che poi è diventato comune tra giovani e non. Io, dopo un esempio simile che non è neanche il solo, dovrei accettare che gente che non è editore non è scrittore ma che è dilettante come tutti quelli che partecipano al libro in questione, si metta a "correggere" il lavoro degli altri per rendere il prodotto finale perfetto!? ahauhuahuahuahuauhauhauhauhauhauahuuhauhauahua Davvero alla presunzione non c'è limite... Ma accontentatevi di fare bene il vostro di mestiere puah! |