Nick: NEVERLAND Oggetto: Viaggio nel Codice Da Vinci Data: 9/5/2006 16.19.9 Visite: 314
Sette italiani su dieci hanno letto il romanzo di "Dan Brown". E almeno altrettanti andranno a vedere il film al cinema. A pochi giorni dall'uscita del kolossal nelle sale di tutto il mondo (-10), ecco ciò che bisogna sapere per arrivare preparati al grande evento... ovviamente il post contiene spoilers con la pala, ma sconsiglio la lettura solo a coloro che non hanno mai letto nemmeno il libro, per tutti gli altri non c'è problema "Il Codice da Vinci" è il film più spoilerato di sempre, quello su cui sappiamo di tutto e di più (anche il finale) ma nemmeno questo ci tratterrà dall'andare al cinema per essere presenti all'evento dell'anno!
Inizia il tuo viaggio... ripercorri i passi di "Robert Langdon" e scopri gli enigmi del "Codice da Vinci". Questo post propone un itinerario basato sui luoghi toccati dai protagonisti del Codice da Vinci, alcuni estratti del libro dedicati a importanti monumenti e opere d'arte... non è un crack o una confutazione del romanzo di Dan Brown, se volete questo dovete cercare altrove. Milioni di lettori sono stati conquistati dall'emozionante viaggio che Robert Langdon e "Sophie Neveu" intraprendono per risolvere i misteri contenuti nel Codice Da Vinci. Il romanzo ispira perciò numerosi itinirerari attraverso l'Europa...
benvenuti nel Codice Da Vinci! Per non appesantire il tutto dividerò questo viaggio nel Codice in più parti, che posterò in questi 10 giorni di attesa spasmodica, anche per soffermarci meglio sui vari argomenti trattati nel libro. Ovviamente si parte dall'Italia il posto più facilmente ed economicamente raggiungibile per tutti noi.
1.1 - Italia - Venezia. Galleria dell'Accademia - L'Uomo Vitruviano (Riferimento alla Scena del Crimine):
"Leonardo Da Vinci...i numeri di Fibonacci (13-3-2-2-21-1-1-8-5; 1-1-2-3-5-8-13-21)...il Pentacolo. Incredibile, ma tutti questi elementi erano collegati tra loro da un unico concetto così importante per la storia dell'arte che Langdon spesso era costretto a fare numerose lezioni sull'argomento. Phi. 1,618. Questo numero Phi, uno virgola seicentodiciotto, è un numero molto importante per l'arte. Langdon aveva spiegato che il numero phi derivava dalla sequenza di Fibonacci, una progressione famosa non solo perchè la somma di due termini adiacenti era uguale al termine successivo, ma perchè il quoziente di due numeri adiacenti tendeva sorprendentemente al valore 1,618, Phi! Nonostanze la bizzarra origine matematica di phi, aveva spiegato Langdon, il suo più sorprendente aspetto era il suo ruolo di mattone fondamentale della natura. Piante, animali e persino gli uomini avevano misure che rispettavano esattamente il rapporto tra Phi e uno. L'onnipresenza di Phi in natura va chiaramente al di là delle coincidenze e perciò gli antichi pensavano che fosse stabilito dal Creatore dell'universo. I primi scienziati lo chiamarono la proporzione divina.
L'Uomo Vitruviano, così chiamato dal nome di Marco Vitruvio, il grande architetto romano che aveva tessuto le lodi della proporzione divina nel suo libro De Architectura. Nessuno capiva meglio di Leonardo Da Vinci la divina struttura del corpo umano. Leonardo disseppelliva i corpi per misurare le proporzioni esatte della struttura ossa umana. Fu il primo a mostrare che il corpo umano è letteralmente costituito di elementi che stanno tra loro in rapporto di Phi. Non mi credete? La prossima volta che vi fate la doccia, portatevi un metro. Fate la prova.
Misurate la vostra altezza e poi dividetela per la distanza da terra del vostro ombelico. Indovinate che numero si ottiene. Uno virgola seicentodiciotto. Volete un'altro esempio? Dal fianco al pavimento diviso per la distanza dal ginocchio al pavimento. Di nuovo Phi. Le articolazioni delle dita, le sezioni della colonna vertebrale. Ancora Phi. Amici miei, ciascuno di voi è un tributo ambulante della proporzione divina! Nel corso della mezz'ora successiva, Langdon aveva proiettato diapositive di opere d'arte di Michelangelo, Leonardo e molti altri, che dimostravano il rigoroso, e intenzionale, rispetto della proporzione divina nella composizione. Langdon aveva mostrato il numero Phi nelle dimensioni architettoniche del Partenone, nelle piramidi egizie, e persino nel palazzo newyorkese delle Nazioni Unite. In numero Phi compariva nella struttura delle sonate di Mozart, nella Quinta Sinfonia di Beethoven... ed era stato usato anche da Stradivari per calcolare la posizione esatta dei fori nella costruzione dei suoi famosi violini. Ma l'estrema espressione della proporzione divina è data da questo simbolo.
In un pentacolo tutti i rapporti tra i segmenti sono uguali a Phi. Per questa ragione la stella a cinque punte è sempre stata il simbolo della bellezza e dela perfezione associate alla dea e al femminino sacro. Il pentacolo è un simbolo precristriano legato al culto della natura. Gli antichi vedevano il mondo diviso in due metà, maschile e femminile. I loro dei e le loro dee cercavano di mantenere un equilibrio dei poteri, yin e yang. Quando il principio maschile e quello femminile erano in equilibrio, nel mondo regnava l'armonia. Quando eranio squilibrati vi regnava il caos. Nelle sue ihnterpretazioni più specifiche il pentacolo simboleggia Venere, la dea della bellezza femminile e dell'amore sessuale. Le religioni antiche erano basate sull'ordine divino della natura. La dea Venere e il pianeta Venere erano una cosa sola ed erano identici. La dea aveva un posto nel cielo notturno ed era nota con vari nomi: Venere, la Stella dell'Est, Ishtar, Astarte. Tutti possenti concetti femminili legati alla natura e alla Madre Terra. Langdon aveva appreso con stupore, da giovane, che il pianeta Venere tracciava un pentacolo perfetto sull'eclittica ogni otto anni. Gli antichi che avevano osservato quel fenomeno erano rimasti talmente stupefatti che Venere e il suo pentacolo erano divenuti i simboli della perfezione, della bellezza e degli aspetti ciclici dell'amore sessuale".
1.2 - Italia - Milano. Santa Maria delle Grazie - L'Ultima Cena (La Lezione di Teabing):
"L'affresco ritraeva Gesù e i discepoli nel momento in cui Gesù annunciava che uno di loro l'avrebbe tradito. «Lo conosco, certo.» «Allora forse mi concederà di fare con lei un piccolo gioco? Chiuda gli occhi, per favore.» Leggermente dubbiosa, Sophie li chiuse.
«Dove siede Gesù?» chiese Teabing. «Al centro.» «Bene. E che cibo lui e i suoi discepoli spezzano e mangiano?» «Pane.» "Ovvio." «Eccellente. E che cosa bevono?» «Vino. Bevono vino.» «Perfetto. E ora un'ultima domanda. Quanti bicchieri da vino ci sono sul tavolo?» Sophie indugiò prima di rispondere; sapeva che era la domanda trabocchetto. "E al termine della cena Gesù prese la coppa del vino e la condivise con i suoi discepoli." «Un'unica coppa» rispose. «Il Calice.» "La Coppa di Cristo. Il Santo Graal." «Gesù passò tra i discepoli un solo calice di vino, come fanno i cristiani di oggi durante la Comunione.» Teabing sospirò. «Apra gli occhi.» Sophie obbedì e vide che Teabing sorrideva. Quando guardò l'affresco, notò con stupore che tutti, al tavolo, avevano un bicchiere di vino, Cristo compreso. Tredici bicchieri. Inoltre, i bicchieri erano piccoli, senza stelo e di vetro. Non c'erano calici nell'affresco, nessun Graal. A Teabing brillavano gli occhi. «Un po' strano, non le pare, visto che sia la Bibbia sia le solite leggende sul Graal celebrano questo momento come quello della comparsa del Santo Graal. Stranamente, Leonardo pare essersi dimenticato di dipingere la Coppa di Cristo.» «Certo gli studiosi devono averlo notato.» «Si stupirebbe nel sapere quante anomalie Leonardo ha incluso in questo quadro, che gli studiosi non vedono o fingono di non vedere. Questo affresco è in realtà la chiave del mistero del Santo Graal. In esso, Leonardo dice tutto apertamente.» Sophie esaminò con attenzione l'affresco. «E ci dice che cosa realmente è il Graal?» «Non che cosa è» sussurrò Teabing. «Ma piuttosto chi è. Il Santo Graal non è una cosa. In realtà è...una persona.» «La leggenda ci dice che il Santo Graal è un calice, una coppa. Ma la descrizione del Graal come "calice" è in realtà un'allegoria per proteggere la vera natura del Santo Graal, ossia, la leggenda usa il calice come metafora di una cosa molto più importante.» «Una donna» disse Sophie. «Esattamente.» Langdon sorrise. «Il Graal è letteralmente l'antico simbolo della femminilità e il Santo Graal rappresenta il femminino sacro e la dea. Che naturalmente abbiamo perso, perché sono stati eliminati dalla Chiesa. Il potere della donna e la sua capacità di dare vita erano fortemente sacri, un tempo, ma costituivano una minaccia per l'ascesa di una Chiesa a predominio maschile; di conseguenza il femminino sacro è stato demonizzato ed etichettato come impuro. È stato l'uomo, non Dio, a creare il concetto di "peccato originale", secondo cui Eva ha assaggiato la mela e procurato la caduta della razza umana. La donna, che un tempo era la sacra generatrice di vita, adesso era diventata il nemico.» Sophie scosse la testa. «Scusa, ma quando avete detto che il Santo Graal era una persona, ho pensato che fosse una persona reale.» «E infatti lo è» rispose Langdon. «E non una persona qualunque» aggiunse Teabing, alzandosi in piedi per l'eccitazione. «Una donna che portava in sé un segreto così potente che, se fosse stato rivelato, avrebbe potuto distruggere le fondamenta del cristianesimo!» Sophie pareva sopraffatta da quelle rivelazioni. «E questa donna è storicamente nota?» «Certo.» «Se ci recheremo nel mio studio, amici, sarò onorato di mostrarvi il quadro di Leonardo che la ritrae.» Langdon sorrise. «In effetti, il Santo Graal compare davvero nell'Ultima Cena. Leonardo l'ha messo in un posto molto visibile.» «Un momento» disse Sophie. «Mi ha detto che il Santo Graal è una donna. L'Ultima Cena è un affresco con tredici uomini.» «Lo è davvero?» Teabing inarcò le sopracciglia. «Dia un'occhiata da vicino.» Perplessa, Sophie si avvicinò alla riproduzione ed esaminò le tredici figure, Gesù Cristo al centro, sei apostoli alla sua sinistra, sei alla destra. «Sono tutti uomini» confermò. «Oh?» fece Teabing. «E quello seduto al posto d'onore, alla destra del Signore?» Sophie esaminò la figura alla destra di Gesù. A mano a mano che studiava la sua faccia e il suo corpo era sempre più stupita. La persona raffigurata aveva lunghi capelli rossi, delicate mani giunte e il seno appena accennato. Era, senza dubbio...femmina.
«Ma è una donna!» esclamò. Sophie si voltò verso di lui. «La meretrice?» Teabing trasse un breve sospiro, come se la parola l'avesse offeso personalmente. «Maddalena non era niente del genere. Questo sgradevole malinteso deriva dalla campagna diffamatoria lanciata dalla Chiesa delle origini. La Chiesa doveva diffamare Maria Maddalena per nascondere il suo pericoloso segreto: il suo ruolo di Santo Graal.» Sophie gli rivolse un'occhiata interrogativa. «Intende dire che la Chiesa cristiana doveva essere guidata da una donna?» «Questo era il progetto di Gesù, che fu il primo dei femministi. Voleva che il futuro della sua Chiesa fosse nelle mani di Maria Maddalena.» «E Pietro aveva qualche difficoltà ad accettarlo» disse Langdon, indicando L'Ultima Cena. «Questo è Pietro. Vedi che Leonardo sapeva come la pensasse a proposito di Maria Maddalena?» Anche ora, Sophie rimase senza parole. Nell'affresco, Pietro era piegato minacciosamente verso la donna e la sua mano simile a una lama faceva il gesto di tagliarle il collo. Lo stesso gesto di minaccia che si poteva vedere nella Vergine delle rocce!
«E anche qui» continuò Langdon, indicando il gruppo degli apostoli vicino a Pietro. «Un po' allarmante, non ti pare?» Sophie osservò con maggiore attenzione e vide emergere una mano dal gruppo degli apostoli. «Quella mano non stringe un pugnale?»
«Sì. Cosa ancora più strana, se conti le braccia, vedi che la mano non appartiene a nessuno in particolare. È priva di corpo. Anonima.» ... Prossima tappa Francia, Parigi: il Louvre, la Pyramide, la Monna Lisa e la Vergine delle Rocce... O, Draconian devil! Oh, lame Saint! ...stay tuned!
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