Nick: Viola* Oggetto: La moglie del notaio (e altro) Data: 26/5/2006 14.47.3 Visite: 346
sono appena tornata da un pranzo con un mio amico che abita a mezzocannone, che mi ha raccontato con dovizia di particolari la seguente scena a cui ha assistito di persona: ieri, in data 25/5/06, alle ore 13 berlusconi silvio trovavasi in zona nomata piazzetta nilo. sceso dall'autovettura il berlusconi veniva circondato da una folla che rivolgeva all'indirizzo del suddetto berlusconi una svariata serie di invettive da "vattene" a "mafioso" a "omm e mmerd". all'improvviso dal portone di uno stabile sito in piazzetta nilo sortiva una donna, successivamente identificata come la moglie di un notaio residente nel suddetto stabile. la donna brandiva un oggetto contundente, successivamente identificato come mazza, probabilmente proveniente da utensile addetto alla pulizia delle abitazioni. la donna inveiva pesantemente contro il berlusconi silvio, cercando più volte di percuoterlo con la suddetta mazza. non riuscendoci, percuoteva più volte con violenza l'autovettura del berlusconi con la sempre suddetta mazza, danneggiandola. il berlusconi per tutta risposta le si è rivolto dicendo: "signora, ma come mai ce l'ha con me?". al che la donna ha risposto sputando in faccia al suddetto berlusconi. approfittando del momento, un soggetto non meglio identificato ne approfittava per dare un ceffone sulla nuca del berlusconi, veniva gettato a terra dalla scorta del suddetto, e ne derivava una reazione violenta degli astanti, che provocava l'uscita da uno stabile di un soggetto successivamente identificato come "agostino o pazz", il quale si rivolgeva ai facinorosi urlando: "lassat stà a berluscon! i song nu camurrist". in seguito alle esternazioni del suddetto agostino o pazz, la folla si rivolgeva contro di lui e lo costringeva a rinchiudersi all'interno di un esercizio commerciale. a questo punto il berlusconi silvio risaliva lestamente nella propria autovettura, al cui interno vi erano, secondo testuale descrizione: "quatt zucculon peret pittat", e lasciava la scena dei fatti. in fede. "diceva Ulisse - chi mò ffà fà, la strana idea che c'ho di libertà" |