Nick: NAPUL|LLO Oggetto: la "gioia" di vivere Data: 10/1/2004 22.39.44 Visite: 248
E’ passato un anno da quando un mio caro amico ha deciso di farla finita. Io nonostante amassi questa persona non riuscirò mai a perdonarlo, e quando un giorno ci rincontreremo gli volterò le spalle. Una persona che brucia la sua vita per una stronza e per problemi familiari per me non va perdonata. Giorni fa ne parlai con mio nonno di questo fatto. Mentre gli raccontavo tutto ho notato sul suo volto una smorfia di dolore e di incredulità. Mio nonno; un uomo che ne ha passate di tutti i colori e che ora si ritrova ad ascoltare di un ragazzo suicida per amore o per problemi familiari. Forse sarebbe stato meglio non parlarne con lui. Mi ha raccontato la sua vita che pur essendo un insieme di disastri e tragedie è andata avanti fin’ora. Vincenzo Contiello nasce a Napoli nel 22. All’età di 2 anni perde la madre e 8 inizia già a lavorare nella bottega di calzature del padre. Poco più che ventenne lascia la fidanzata e parte per parte per la guerra. Viene fatto prigioniero dai tedeschi e viene portato in un campo di lavoro forzato in polonia a costruire dalle 5 del mattino fino alle 11 di sera maschere antigas per cavalli. La guerra finisce e lui come molti altri italiani resta abbandonato in un paese straniero. Impiega 2 anni per tornare a piedi dalla Polonia. Si ciba di colombi e gatti quando gli va bene. Rientra in italia e trova il suo paese e Napoli distrutta dai bombardamenti. Ormai la guerra è finita e anche se si soffre la fame l’amore per la sua ragazza gli da la forza di andare avanti. Si sposa e pochi mesi dopo il matrimonio sua moglie partorisce mio padre. Durante il parto a causa di una forte emorragia la moglie( mia nonna ) non c’è la fa. L’unica cosa che contava per lui gli viene portata via da un destino crudele. Gli resta solo suo figlio (mio padre). Lo cresce da solo facendogli sia da mamma che da papà. Oggi mio nonno ha 82 anni ed è piegato dalla vecchiaia, ma ha ancora tanta voglia di vivere… Molte persone, anzi troppe, oggi pensano troppo spesso di farla finita. Io nei momenti di sconforto che in passato sono stati numerosi e atroci ho sempre rispettato il valore della vita grazie anche al ricordo di un nonno anziano con un passato atroce e insopportabile , un uomo che per me è e sarà sempre un “eroe” e maestro di vita. Grazie Nonno.
-------------------------------------------- p.s. Mauro a te non ti perdono! è cchiu fort e me!
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