Nick: golden Oggetto: Messaggio spostato dai gestori in questo thread: Oggetto precedente: chi scrive e posta queste Data: 30/6/2006 13.46.8 Visite: 112
cazzate andrebbe denunciato..... mai lette tante bugie e opinioni distrorte in vita mia........
A Rio si uccide più che a Bagdad BAGDAD Come cambierebbe la vostra percezione della guerra se scopriste che la possibilità di subire una morte violenta è del 50% più alta a Caserta che in Iraq, o in Sardegna rispetto a Nassiriya? O che a Washington si rischia l'omicidio 3 volte più che a Bagdad, e a Rio o in Colombia quasi 5? Abituatevi all'idea perché è tutto vero. L'immagine di un Iraq in fiamme è distorta. Lo dimostrano le statistiche dei più seri enti ( pacifisti e non governativi) che si occupano di contare uno a uno i morti iracheni, senza ricorso a grossolani sondaggi o a elenchi disomogenei. Ovvero ICasualties e Iraqi body count ( Ibc), ai quali va aggiunto il maggior studio accademico, Iraq Index, della Brookings Institution. Secondo Ic fra il 31 Maggio 2005 e il 31 Maggio 2006 sono morti in modo violento, per cause di guerra e non, 8528 civili iracheni: visto che in Iraq vivono 28.5 milioni di persone, si tratta di una media di 29.9 ogni 100mila abitanti. Nel solo 2005 ( gennaio e febbraio integrati da Ibc), i caduti annuali risultano 7831: 27.4 su 100mila. Lo confermano i risarcimenti pagati nel 2005 dagli Usa alle famiglie colpite: 25 milioni di dollari per circa 8mila vittime. Un filo più alta la media di Ibc sull'intero periodo dell'occupazione. Tra il maggio 2003 e giugno 2006 almeno 30.942 morti civili, 33.7 ogni 100mila abitanti. Su per giù la cifra ammessada Busha fine 2005 a margine del World council, comprensiva però dei primi 42 giorni di bombe. Quanto all'Iraq Index, esso delinea una forchetta tra decessi certi o solo probabili: dal primo maggio 2003 al 28 febbraio 2006, conta tra 11.585 e 20.243 vittime, per una media tra 14.3 e i 25.7. Ma senza un termine di paragone questi numeri dicono poco. Secondo gli ultimi dati Censis, del Coordinamento degli interni ( e del rapporto ' 05 di Eures e Ansa, L'omicidio volontario in Italia), ad esempio a Caserta si son verificati 30 omicidi tanto nel ' 04 che nel ' 03. Una media ogni 100mila abitanti pari a 40.5. Eppure non pare che la città fosse in guerra. Neanche nel 2001, quando la media fu 35.1. Semprenel 2004 lamediaregistrata a Reggio Calabria segnava 19.4 ( 35 omicidi), nel 2001 era 23.8. Nel 2003 la media di Foggia è stata 20.6. A Napoli ( 116 omicidi tra gennaioe novembre2004), si è sfiorato il 12, due punti sotto la stima irachena più certa. Robetta rispetto alla media partenopea dell' 82 ( 24), opalermitana tra ' 82 e' 83 ( 36.6 con 500 morti). In Italia l'anno dopo la fine della nostra guerra (' 46) la media fu la stessa del conto di Brookings, 14. Altrove comunque va peggio. Stando al Crime Report del Dipartimento della Giustizia, tra ' 02 e ' 04 Washington ha registrato una media di 40.8 morti x 100mila abitanti., con punta del 45.9. New Orleans nel ' 04 viaggiava sui 56, Detroit a 42. Poi Baltimora con 37, S. Louis 33, Atlanta 26, Philadelphia 22, Chicago 15.5, Dallas 20.2. A S. Paolo del Brasile si consumano 10mila omicidi l'anno: media di 62.5 che a Rio sale a 65. E per l'ultimo rapporto Onu sul crimine, inColombia, dove vivono in 15 mln più che in Iraq, la media è 61.7. In Sud Africa ( 11 mln in più) 49.6. Mentre nel paradiso Jamaica tocca 32.4 e in Venezuela 31.6. Persino in Russia ( 5 volte l'Iraq) il tasso supera quota 20, con 29mila ammazzati l'anno. Da queste statistiche, per un paragone uniforme con l'Iraq, andrebbero tolti i caduti tra le forze dell'ordine. Tuttavia pesano per l' 1%, dunque il quadro non cambia. Tornando ai metodi di conteggio delle vittime irachene, IC calcola tutti i civili ammazzati senza distinzioni. Brookings solo quelli causati dalla guerra. Mentre Ibc fornisce anche una seconda stima un po' più alta, includendo però i decessi indiretti: omicidi criminali, incidenti stradali o da salve celebratorie, morti da inquinamento e ordigni inesplosi. I primi due enti incrociano comunicati di Centcom, Difesa angloUsa e Mnf con fonti irachene ( media e Ong). Inoltre Iraq Index screma i casi dubbi di Ibc, che usa fonti giornalistiche, fissando un minimo di vittime al netto delle discrepanze. Per onestà ai totali andrebbero sottratti i civili uccisi dalla resistenza ( 46% per Lancet). E ove si scorporasse qualche enclave sunnita, il Paese eguaglierebbe la Scandinavia. Con un record di 0 morti nel ' 05 proprio nel Dhi Qar italiano, contro 75 omicidi nel ' 04 in una popolazione analoga a quella sarda. La prova del nove che le stragi post Saddam non sono da teatro bellico, sta nella lista dei caduti della guerra vera, dal 19 Marzo al 30 Aprile 2003: in 42 giorni morirono 7300 civili. Per unamedia di 222.9. Dieci volte più di oggi. WWW. LALTROGIORNALE. COM
::: IN BRASILE A S. Paolo del Brasile ogni anno vengono censiti 10mila omicidi ( media di 62.5), a Rio de Janeiro la media è di 65. IN COLOMBIA Secondo l'ultimo rapporto Onu sul crimine in Colombia, la media degli omicidi è di 61.7, in Sud Africa 49.6, in Jamaica 32.4, in Venezuela 31.6. In Russia ( 29mila omicidi l'anno) la media è di oltre 20. IN AMERICA Secondo il Crime report del dipartimento statunitense della giustizia tra 2002 e 2004 la media di Washington è stata di 40.8 per 100mila abitanti ( con una punta di 45.9 nel 2002). New Orleans nel 2004 ha avuto una di 56, Detroit di 42, Baltimora di 37, S. Louis di 33, Atlanta di 26, Philadelphia di 22, Chicago di 15.5, Dallas 20.2.
Israele arresta otto ministri di Hamas. Chi lo critica guardi a Putin di ANGELO PEZZANA Da quando i terroristi palestinesi - sono terroristi, non li chiamiamo miliziani - sono entrati in Israele dal confine di Gaza e hanno ucciso due soldati e rapito un terzo, il diciannovenne Ghilad Shalit, da quando il diciottenne Eliahu Asheri è stato rapito mentre faceva l'autostop per rientrare a casa domenica scorsa ed immediatamente assassinato con un colpo alla testa, assistiamo ad una descrizione dei fatti che ha dell'incredibile. Invece di chiederci fino a quando Israele potrà tollerare che i suoi giovani vengano barbaramente uccisi sul suolo nazionale, si sprecano i titoli che ancora rivolgono il dito accusatore verso la parte sbagliata. La difesa di Israele diventa " feroce e violenta", il rapimento- uccisione del giovane autostoppista viene titolata " ucciso un colono rapito da miliziani", e invece dell'immagine della vittima le pagine dei giornali sono piene di fotografie dei capi di Hamas. Per Eliahu Asheri niente nome nè la sua immagine di diciottenne sorridente, era un colono e basta. Israele arresta esponenti del governo di Hamas, li arresta, non li elimina con un colpo alla nuca, li arresta perchè sono i responsabili di quel governo terrorista che ha dichiarato guerra allo Stato ebraico, e l'atto viene definito " crudele, spietato, eccessivo", come lascia intendere il viceministro Ugo Intini, al quale è stata data molto abilmente da D'Alema la delega al Medio Oriente. Con uno come lui, il nostro ministro degli esteri e con lui il governo Prodi, possono star sicuri che la famigerata politica di sottomissione ai paesi arabi, che fu il segno distintivo di Craxi, proseguirà immutata. Non sappiamo se per scelta ideologica o per ignoranza, ma ci chiediamo come Intini, nella sua intervista di ieri sul Corriere, possa complimentarsi con la politica di Arafat e ritirare fuori tutti i luoghi comuni contro le presunte colpe di Israele. Deve ritirarsi dai territori, ma se si ritira da Gaza sbaglia perchè l'uscita non è stata concordata. E' inutile, qualunque cosa faccia non la fa mai giusta. Non dovrebbe rispondere se uccidono i suoi soldati, dovrebbe accettare i ricatti ( come ha sempre fatto l'Italia e l'Europa in genere) quando dopo aver rapito un soldato lo vogliono usare come merce di scambio. Non dovrebbe nemmeno proteggere la vita dei suoi cittadini, qualunque sia la risposta che darà sarà giudicata eccessiva, priva di comprensione. Ma se Putin ordina alle sue forze speciali di andare in Iraq, cercare i terroristi ( toh, guarda, in questo caso si scrive terroristi e non miliziani) che hanno sgozzato i quattro diplomatici russi a Bagdad e di eliminarli, nessuno fiata, nessuna voce si alza dal baraccone pacifista. Dal che si deduce che quello che è lecito a Putin non è nemmeno lontanamente pensabile che valga per Israele.
MA VI RENDETE CONTO???? IL PRIMO ARTICOLO TRATTA L'IRAQ COME SE FOSSE NORMALE QUELLO CHE SENTIAMO TUTTI I IGORNI IN TV CON DATI TAROICCATI ANCHE PER CHI COME ME NON è UNO STATISTICO DI PROFESSIONE!!!!IL SECONDO INVECE è PROPRIO IL FESTIVAL DELLE BUGIE E DELL'EGOISMO : MA NESSUNO HA MAI MOSTRATO AL GIORNALISTA CHE HA SCRITTO L'ARTICOLO CIO' CHE SUCCEDE AI PALESTINESI??? NESSUNO GLI HA MAI DETTO CHE SONO MORTI MIGLIAIA DI PALESTINESI INNOCENTI PER MANO DELL'ESERCITO ISRAELIANO??? PERCHE' MI DOVREI INDIGNARE PER IL RAPIMENTO DI UN SOLDATO ISRAELIANO E NON PER CENTINAIA DI MABINI PALESTINESI MOPRTI IN ATTACCHI EBREI?????......
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