Niente di nuovo sotto al sole

Vai alla freccia - Homepage - BlogRoom - Mappa
Visualizza Messaggi.

Nick: Viola*
Oggetto: Niente di nuovo sotto al sole
Data: 29/3/2007 10.36.14
Visite: 382

qualcuno si indigna per le cazzate che combinano studenti e studentelli, tutte scrupolosamente riprese in video.

ma non è una novità, questo accade da sempre.
riunisci un branco di ragazzi e ragazze, e il coefficiente di idiozia inizerà vertiginosamente a salire.
mica me ne tiro fuori, anzi.
già alle elementari era simpatica abitudine sfottere pesantemente il compagno o la compagna più bruttino, più grasso, più ciuccio o socialmente "inferiore" (sì, so che questa cosa fa schifo, ma stavo in una costosa scuola privata e si sa che i bambini sono tra gli esseri più crudeli che ci siano).
l'apoteosi è stata alle medie.
classe tutta femminile, quindi nemmeno le distrazioni degli inciarmi maschi/femmine.
no. l'unico spasso era tormentare la compagna più debole con insulti, sfottò, mazzate, e altre cose che preferisco non ricordare.
io ero nel gruppo delle carine/brave a scuola, quindi al sicuro da tutto ciò.
di più, ho contribuito alla grande.
è una scusante dire che avevo 12 anni? forse sì, forse no.

al liceo cmq no, tutto questo non c'era più.
ci sentivamo già grandi, non pensavamo più a ste stronzate, poi il nostro era un liceo classico severissimo, il tempo per queste cose anche volendo non ci sarebbe stato.
ma ciò che ricordo era la solidarietà, si cercava di aiutare il compagno più ciuccio, di rendere più carina la compagna più sfigata.
pensavamo di essere una classe, un gruppo, nessuno si faceva del male.
forse è questo, il confine si è spostato.
vedo in classi di liceo comportamenti da scuole medie, infanzia cattiva protratta fino a 18 anni e più.
d'altronde, con i genitori che corrono a proteggere i loro bambini 18enni prendendo a pugni i professori cattivi che non vogliono i telefonini in classe, solo questo c'è da aspettarsi.
già l'adolescenza è una merda, non rivorrei i miei 18 anni nemmeno morta.
poi vieni pure istigato a protrarre un'infanzia infinita, figuriamoci.
da mammà e papà, in primis.
dalla società, che giudica ancora "ragazzi" i trentenni, quando parla di un 40enne dice: "il giovane", mette i 50enni ad aspettare perchè c'è tempo, ci sono ancora i 70enni e più che devono liberare i posti, ma con comodo.
e poi più coglione e infantile è un ragazzo, più spenderà soldi per comprare, comprare, comprare.
telefonini, una ricarica dietro l'altra, videogiochi, felpe di un marchio preciso, scarpe idem, etc.
guardo questi poveri pupazzetti di ragazzini vestiti e pettinati tutti uguali e mi viene in mente il vecchio glorioso video di "the wall", col vecchiaccio che trita le persone in un tritatutto.
da allora non è cambiato assolutamente nulla, anzi.

quindi, forse la differenza è solo questa.
che l'età inevitabile della coglionamma e della crudeltà si è spostata in avanti, come tutto quanto.

crudeltà, coglionamma... niente di nuovo sotto al sole, appunto.
si può leggere "i turbamenti del giovane torless" di robert musil, e vedere che in un austero collegio austriaco del secolo scorso le cose andavano anche peggio: bullismo, violenze sessuali e cose così.
più recente: "noi" di richard mason, con uno dei protagonisti che non riesce a liberarsi dal ricordo delle torture subite dai compagni in un esclusivo college inglese degli anni '80, solo perchè lui era di una classe sociale inferiore.
c'è da dire che le costose ed esclusive scuole inglesi sono sempre state il massimo quando si parla di bullismo, crudeltà, violenze sessuali & affini, e questo da sempre.
dovrebbero ripassare in tv un paio di film come "If", guarda caso del '68, o come "another country" degli anni '80, per vedere che al confronto i nostri piccoli stronzetti sono solo dei dilettanti.

noli me tangere/perchè di Cesare io sono/e selvaggia/benchè sembri mansueta. Thomas Wyatt - "Anna Bolena"