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Nick: `ReVaN`
Oggetto: Se vai a Cirella
Data: 23/4/2007 14.25.2
Visite: 37
posto molto bello della Calabria (frazione di Diamante), puoi godere di ottime spiagge, delle rovine antiche e di un posto buono per fare mare.
Ah, però ci sta un inconveniente che illustrerò con l'esempio di cui sotto che si riferisce alla fauna locale (cioè e'ccà che va llà
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V
AGOSTO INOLTRATO - Mitica pizzeria al taglio di cirella, PIZZA KING.
Ci sta la gente pure nfacc e mur, forse quest'anno mettono i tornelli. Dopo 2 ore di attesa entriamo.
In fila con noi una banda di Talebani, una famiglia che spazia dal nonno al neonato. Danno la morte alla cameriera per entrare dicendo che sono 14 ma che si accontentano anche del tavolo da 12 che si è liberato vicino al nostro.
Dopo molte insistenze e la promessa che si sarebbero stretti senza chiedere altre sedie che erano fernut, li fanno accomodare.
Appena sentono il si della cameriera, si avviano al tavolo e si accalcano. Sono un cuofano di loro, viene nata vot la cameriera e le dicono :" Nun fa niente ca siamm vint??".
Fa molto caldo quella sera.
Mentre mangiano le pizze uno nguoll a n'at (alcuni seduti 2 su una sedia per ovvi motivi), si asciuttano il sudore con dei fazzoletti che poi iettano sul tavolo in mezzo alle scafaree con le pizze al taglio (spesso centrandole in pieno e cibandosi del loro stesso sudore).
Il nonno è quello che più soffre il calore.
Verso la fine, stremato, si alza iastemmando in aramaico.
Si toglie la camicia e resta annuro nella pizzeria, si passa la camicia sott e scell per asciuttarsi e se la rimette nata vot esclamando a gran voce per la gioia degli astanti che assistono alla scena truce :"E che sfaccimm e caver che ffà ccà dint, e che Maronn!!"
In quel frangente, un altro elemento del branco si alza per andare in bagno e passa vicino al nostro tavolo, e nel momento stesso in cui mi è affianco (le esalazioni vanno oltre ogni possibile descrizione non olfattiva) si passa la mano in fronte con violenza imprecando Dio, e facendo schizzare visibili quantità di sudore sul nostro tavolo. Alcuni schizzi mi sfiorano la faccia e finiscono, credo, nella pizza mia e dell'amico affianco a me.
Una parte di me non si è mai più ripresa da quella sera.
