Nick: casual Oggetto: Sul Napoli: definitivo Data: 1/8/2007 14.18.27 Visite: 691
Ho letto il post di Marcello (haran) di ieri e provo per l'ultima volta a spiegare il mio punto di vista. Dopo di che ognuno resterà della propria opinione e i fatti daranno ragione a chi aveva visto giusto. Spero di essere io quello che si preoccupa per nulla e che il Napoli possa fare davvero, come dice Reja, un campionato da sesto posto. Mi leverò metaforicamente il cappello e farò i complimenti a tutti, anche se a me basta la semplice salvezza. Secondo me si è fatta molta confusione sul fatto che la maglia va supportata sempre e comunque (per chi la pensa in questo modo, nisciun s pigliass collr se non segue il calcio o lo segue solo se la squadra vince) e l'apprezzamento che può esserci o meno verso l'operato della società. Per una ragione semplice: la società non è la maglia. Chi mi conosce sa che mi sono fatto tutta la C1 e la B, sempre in casa e un buon 70-80% delle trasferte, senza tirare in ballo il fatto che vado allo stadio da una vita. Il fatto che io sia tifosissimo del Napoli non credo possa essere messo in discussione. Non uso la parola ultras perché ritengo che su questo forum sia fuori luogo, abusata e tirata in ballo da chi ultras non è. Lasciamo le cose a chi ha una storia e una militanza e limitiamoci a fare considerazioni da tifosi e basta. Detto questo, non è scontato che io debba necessariamente approvare quello che De Laurentiis e Marino stanno facendo. Certo il loro progetto ha il merito di aver riportato in serie A il Napoli dopo sei anni e il fallimento e questo nessuno lo discute. Che sia poco o molto non m'interessa discuterlo, mi limito solo a constatare che da quando vado allo stadio e fino a qualche anno fa il Napoli è sempre stato in A. Così come non posso ignorare che veniamo da una crisi di almeno dieci anni, ma restiamo una società potenzialmente fra le più grandi d'Italia. Unica grande città ad avere una squadra, nelle prime quattro per numero di tifosi nel mondo, un seguito ampio e passionale che in C1 ha saputo stabilire il record mondiale di presenze a una partita di terza categoria e che in B faceva numeri superiori al 70% delle squadre di A. Non sono soddisfatto della campagna acquisti e se dico non sono soddisfatto invece di "che cacata" è solo perché Marino è uno che i calciatori li ha sempre scoperti e ho rispetto per la sua professionalità. So sicuro però che a Napoli quest'anno si gioca una buona fetta della sua credibilità, sta giocando col fuoco. De Laurentiis invece non mi piace proprio, le sue idee sullo stadio virtuale o il campionato per bacini d'utenza senza retrocessioni e promozioni mi vedono assolutamente contrario. Credo che abbia calcato la mano non solo per i prezzi degli abbonamenti fra i più alti della categoria, ma anche per le frasi a chi esprimeva dubbi a base di "nessuno vi costringe a venire". Io come tanti non sono andato nemmeno a prendere i 13 € di rimborso per le partite a porte chiuse e nessuno mi ha "costretto" ad andare in C1 e in B, sposando il progetto di una squadra quando non conoscevo nemmeno un calciatore. L'ho fatto per passione e credo che la mia opinione e quella di tanti altri avrebbe meritato parole diverse da quelle del presidente. Sul piano tecnico mi limito a ricordare il Napoli della scorsa stagione. Coriaceo, barricato spesso e volentieri a difesa di un solo goal, vincente ma con dei limiti. Dal gioco assente sulle fasce alla poca velocità di esecuzione, fino alla macchinosità della manovra. In B abbiamo sempre risolto con il guizzo di un Calaiò, un Sosa, più raramente Bucchi o qualcun altro e difendendo strenuamente grazie a un grande Iezzo e a una buona retroguardia. Solo che in A non troveremo certo il livello spesso scadente di tante squadre incontrate in passato, ma calciatori capaci di castigarti alla minima incertezza. I giocatori acquistati non so che valore abbiano, eccetto Hamsik che va comunque verificato in A, ma è giovane, sembra avere tecnica e gambe. Gargano e Lavezzi sono per me degli oggetti misteriosi, mi auguro solo che Marino abbia visto giusto. Ma questo non toglie che le fasce, la croce del Napoli da tre anni a questa parte, continuano a restare scoperte. Prendere un paio d'esterni veloci e capaci di affondare è chiedere troppo, voler cercare il pelo nell'uovo, essere uno che vuole andare contro a tutti i costi? Non solo le fasce, servono anche un altro attaccante e almeno un altro difensore. Lupoli, Bianchi, Esposito, Rossi è la lunga lista di nomi che avrebbero alzato il potenziale della squadra: si sono tutti accasati altrove. A fronte di una squadra incompleta e secondo me poco competitiva De Laurentiis ieri ha dichiarato che aspetterà il Birra Moretti e la prima partita di Coppa Italia il 16 agosto per decidere se e come potenziare la squadra con uno, due o tre calciatori. Possibile che per affrontare un campionato senza patemi dobbiamo aspettare le ultime due settimane di mercato, prendendo calciatori che non hanno fatto il ritiro col Napoli, non conoscono gli schemi di Reja e non sappiamo che tipo di condizione atletica hanno? Quale squadra con un minimo di ambizione va avanti così a pezze e petacce? Reja, che stimo e ho sempre difeso, può mai dire che si aspetta l'esplosione di Rullo e Garics, quando gli stessi calciatori non hanno brillato in B lo scorso anno? Questi sono i miei dubbi e le mie lamentele verso la società. Se poi qualcuno come Marcello CONFONDE il supporto alla maglia con l'acquiescenza acritica a quello che fa la società secondo me sbaglia e ha le idee poco chiare. Non a caso a volte per la maglia si contesta, si resta fuori. L'abbiamo fatto con Ferlaino, che pure ci ha fatto vincere gli unici trofei della nostra storia, perché non dovremmo farlo con altri là dove i dubbi che tanti esprimono fossero confermati dai fatti? |