Nick: Fred Mile Oggetto: Integralismo etico Data: 29/9/2007 13.34.55 Visite: 236
Bisognerebbe partire sempre da un presupposto: qualunque siano le parti in causa, ad ogni azione corrisponde una reazione. Detto questo, vorrei dilungarmi su di una questione probabilmente piccolo-borghese, paradossalmente. Hanno squalificato il campo del Calcio Napoli. E nulla c'entra con questo mio dire, il tifo e l'amore che ad esso mi lega. Dopo i fatti successi con la gara contro il Livorno (bottiglietta che ha colpito un collaboratore dell'arbitro; striscione "fantomatico" offensivo, ai danni di chi non si sa ancora) la Lega ha stabilito una giornata di squalifica da giocare a porte chiuse, ed il giudice atto ad accogliere il ricorso, lo ha perentoriamente respinto, confermando appunto la squalifica. Conosco marginalmente le dinamiche insite all'interno dei gruppi organizzati, che sembrano sempre regolati da "fanatismo" convulsivo, sfacciataggine sociale, imperante voglia di caos; ma nonostante questa lacuna, conosco e anche comprendo, alcuni comportamenti facenti parte di determinate categorie sociali. Tutto ciò che ne scaturisce, esula da una mia eventuale giustificazione o biasimo di tali dinamiche. Ma ora, mi viene da chiedere a me stesso e a voi, non credete che, così facendo, si dia un congruo appoggio causale che fomenti scontri e inasprisca ancora di più certi animi? Provo a spiegarmi. Io personaggio facente parte di un qualsivoglia gruppo di tifo, ove esistono regole che cozzano con questa cazzata della democrazia e quindi ritenute stigmatizzabili dalla società politica(ove per società politica s'intenda i votanti e i votati), non mi sentirò più spronato dalla stessa ad attuare Disordine? Vengo al facile dunque, immedesimandomi con umiltà in un tifoso qualunque dagli stabiliti requisiti: - succede niente che non succeda dappertutto, e pago. A questo punto sfogo le mie potenzialità umane, dedite a violenze e linciaggi etici come più mi soddisfa. Tanto la pena, fatta eccezione forse per le proporzioni, sarà comunque la stessa. Spariamo petardi qui e a Domodossola (non voglio portare casi specifici, poiché non sono a conoscenza di fatti congrui), ma qui paghiamo. So che i miei acerrimi nemici, che ucciderei volentieri, mi aspettano con macete e spranghe, mentre io cerco di tenere questo "fuori dallo stadio" perché anche Amo guardare questi 11 casi fortunati fare piroette o stupidi interventi in mezzo al campo, e comunque sono fottuto. Direi che a questo punto è meglio calcare la mano. Se la società politica ci impedisce di fare l'unica cosa che amiamo, noi impediremo alla società politica di stare tranquilla. Facciamo tutto o facciamo niente, nulla cambia. - Il risultato a me appare chiaro, e non mi perdo nel pensare se lo giustifico o meno, ma mi chiedo soltanto se che li legifera, chi applica, chi Decide, si chieda mai dove sta sbagliando. Poiché questo è soltanto Calcio, ma ogni rivoluzione è nata da un fiammifero. Ed anche se il fuoco che esso propone non porta ceneri buone, brucia comunque ogni cosa. In chiusura questo ho detto stamane ad alcuni tifosi di quel genere che ho incontrato, e che conosco: sfasciate tutto. Distruggete ogni cosa. - Fred, com'era Parigi? - - Non lo so, in realtà. Ma i tetti delle case sono stupendi. - |