Nick: Viola' Oggetto: Noi un pò così... Data: 28/6/2004 20.6.9 Visite: 306
premessa: questo post contiene una discreta dose di irrazionalità, ma come dicevano gli antichi "semel in anno licet insanire", quindi chi se ne fotte. Entra Titti e mi fa: "ma lo sai che sabato è morta la madre di Edoardo?". Oh cazzo, 15 giorni fa lui mi aveva detto: "le hanno scoperto un tumore al fegato, la porto a Roma e quando torno ci sentiamo". No Titti, non lo sapevo. Il mio caro collega e amico Edo, il ragazzo già costretto a crescere in fretta dalla morte del padre, tanti anni fa. Non lo sapeva nemmeno Lucia, la mia cara collega e amica Lucia. La vedo scoppiare in lacrime, sta male. La bella e fiera Lucia, la campionessa di kickboxing, la protettrice delle cause perse, la ragazza sempre sorridente, la ragazza forte che niente la può spezzare. Anche a Lucia il padre è morto così, qualche anno fa. Noi siamo un pò così, che volete farci. Noi a cui è capitato, intendo. Chiaro che la morte dei genitori sia nello strafottuto ordine naturale delle cose, ma quando sei molto giovane è diverso. E boh, forse sarà tutta una questione di vie sinaptiche che si rafforzano e che restano a segnare quell'organo pieno di circonvoluzioni come se fossero una scia luminosa, che quando non dovrebbe si illumina e ti dice che sta sempre lì. sarà quel che sarà, ma chi se ne fotte. resta il fatto che Noi siamo un pò così, siamo una razza a parte. Abbiamo dovuto imparare a convivere con un dolore molto grande quando era forse troppo presto, e allora siamo un pò così. Siamo quasi sempre allegri e sorridenti, i battutari o i cazzari, se preferite. Abbiamo dovuto imparare a ridere su tutto molto presto, sapete. E allora ti senti dire: "tu sei solare, tu mi rendi felice". E meno male, và. Eh sì, perchè siccome abbiamo superato "quello", appunto, è difficile che ci spaventiamo davanti a qualcosa, e quindi finiamo per diventare spesso "il punto di riferimento", quelli a cui ricorrere quando le cose vanno male, perchè si sa, siamo stati "abbandonati" anche senza volerlo, e quindi è difficile che abbandoniamo qualcuno. siamo più forti, ma siamo anche più fragili. Nel senso che poi le piccole meschinità, le bugie, le ingiustizie, ci feriscono più profondamente che gli altri. Sapete, noi abbiamo subìto un'ingiustizia. Poi ti girano anche le palle (e qui scatta l'irrazionale), quando senti dire di qualcuno: "sai, è una persona fragilissima", "sai, non potrei mai farle del male" etc etc... ah ecco. e allora ti verrebbe da dire (sempre sotto la spinta dell'irrazionalità, ovvio): "ma e tten o pat e a mamm? sì? a vonn bben? Sì? e allora k ten a s'allamentà?" Nel senso che Noi sappiamo bene quanto sia importante avere quello che tanti danno per scontato, e passano il tempo a sbandierare la "fragilità". ma andate a cagare, che è meglio (milanesismo sempre dettato dall'irrazionalità, ovvio). Essì, perchè siccome noi siamo davvero fragili, non per posa, allora ce lo teniamo gelosamente per noi. Salvo poi esplodere in quelli che vengono chiamati con gentile eufemismo: "comportamenti irrazionali", quando qualcuno si prova a farci del male. Beh, siamo dovuti diventare i genitori di noi stessi, sapete, e se ad un genitore gli tocchi il figlio allora volano i paccheri. Siamo un pò così, insomma, tra noi ci capiamo bene, e ci sfuggiamo anche. nel senso che dolori di segno uguale si sommano, e allora ne cerchiamo casomai qualcuno di segno diverso, per dimenticare il nostro. Siamo così e noi della nostra razza ci capiamo l'uno con l'altro e ci giustifichiamo, anche. siamo così, allegri, niente ci fa paura, sappiamo affrontare tutto, tutto ci ferisce, e se qualcuno prova a farci del male reagiamo male, molto male.
|