Nick: neverm|nd Oggetto: non sono proprio Data: 12/6/2008 11.18.50 Visite: 67
3 mesi, se consideri che dal 1 settembre anche se la scuola non è iniziata loro devo andarci per consigli, riunioni, aggiornamenti ecc. ecc. mia mamma è maestra, entra alle 8 tutti i giorni e esce alle 4, le 5, a volte pure le 6. una volta c'è l'orario prolungato, un'altra volta il consiglio, un'altra l'aggiornamento ecc. non è proprio mezza giornata... se poi consideri che una volta a casa deve mettersi a correggere compiti, scrivere schede sugli alunni e alre cose. mi padre mo sta in pensione, insegnava matematica in una ragioneria, e pure lui tra cazzarielli vari non tornava a casa prima delle 5, e a casa continuava a lavorare preparando la lezione del giorno dopo correggendo ecc. poi considera che stare ore in una classe a spiegare a tenere buoni gli alunni è pesante, soprattutto alle elementari dove devi stare con mille occhi perchè in un attimo qualcuno si fa male e tu puoi passare un guaio. con questo non voglio dire che è più pesante fare l'insegnante che l'operaio, però se studi tanti anni e prendi una laurea mi sembra giusto guadagnare di più di qualcuno che non l'ha presa. resta comunque il fatto che pure l'operaio, sebene non laureato, guadagna una miseria e quindi è una cosa assurda, ma questo è un altro discorso. perchè allora non paragonare l'insegnamento a tanti altri lavori in cui veramenete non si fa niente? per esempio gli insegnanti universitari, loro sì che lavorano molto meno, e prendono molto di più. oppure i NOTAI? che per mettere una firma prendono una barca di soldi e svolgono un lavoro completamente INUTILE? i nessun altro posto del mondo esistono, qua noi però ce li dobbiamo tenere perchè sono una casta, e dobbiamo regalare loro una marea di soldi. tutto questo per dire che gli insegnanti, come altre categorie, sono a mio avviso pagati poco rispetto a tutti gli altri lavoratori laureati che magari fanno molto meno degli insegnanti.
Trovatelo strano, anche se consueto, inspiegabile, pure se quotidiano, indecifrabile, pure se è regola. Anche il minimo gesto, in apparenza semplice, osservatelo con diffidenza. Investigate se proprio l'usuale sia necessario. E - vi preghiamo - quello che succede ogni giorno non trovatelo naturale. Di nulla venga detto: è naturale in questo tempo di anarchia e di sangue, di ordinato disordine, di meditato arbitrio, di umanità disumanata, così che nulla valga come cosa immutabile. Bertolt Brecht |