Saltiamo per una volta il solito blablabla che si genera quando si parla di Roberto Saviano e gomorra:
“quello si è fatto i soldi con la mondadori”
“ finge di rischiare la vita e poi sta sempre al pinterrè a posteggiare le femmine”
“il libro è una chiavica”
“io odio saviano”
“ha infangato
la Campania ”
“è tutto un fatto di pubblicità, se la camorra lo voleva veramente uccidere l’aveva già fatto”
I
Qualche giorno fa Saviano ha accusato alcune testate locali d’aver fatto in più occasioni “il megafono della camorra”.
Credo che Saviano non abbia torto, infatti basta vedere il titolo (in alto) del “corriere di Caserta” per capire che le sue accuse non sono gratuite.
Mo io mi domando e mi chiedo
Ma l’ordine dei giornalisti della Campania che in questi giorni ha fatto sentire la sua voce(quindi esiste), dove stava quando il corriere di Caserta infamava in quel modo schifoso Don Diana?
E quel direttore e quel giornalista stanno ancora al loro posto?
E i giornalisti con la schiena dritta non si vergognano di lavorare in un giornale che se ne esce con un titolone del genere?
linko anche l’intervista di Rosetta Natale, accusata a suo tempo sempre dal corriere di Caserta
Per chi non lo sapesse ancora, Don Giuseppe Diana (4 luglio 1958, Casal di Principe - 19 marzo 1994) è stato un sacerdote italiano, vittima innocente della camorra. Il suo impegno civile e religioso contro la camorra ha lasciato un profondo segno nella società campana. Fu ucciso nella sua parrocchia da sicari appartenenti al clan dei casalesi. Il suo scritto più noto è la lettera Per amore del mio popolo non tacerò, un documento diffuso a natale del
Di essere l’amante di Don Peppino Diana.
Questo per dimostrare che la diffamazione è stata perpetrata in maniera costante nel tempo, quindi non si tratta di un piccolo errore giornalistico.
Era proprio un fatto voluto.
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