Nick: gay-o Oggetto: re:terapia del dolore Data: 8/2/2009 15.28.1 Visite: 56
scusami barda, solitamente sono d'accordo con i tuoi scritti ma stavolta permettini non tanto di dissentire quanto di mettere in dubbio alcuni punti... dunque io ho ultimamente la sensazione che molti di noi, italiani, ci ostiniamo a guardare il dito piuttosto che la luna, come se incapaci di guardare ai veri responsabili di certe cose ci limitassimo a guardare fin dove ci conviene o facilita il compito... francamente non capisco la relazione tra religione=assenza di antidolorifici come se la scienza, la medicina non esistessero... esiste sempre una relazione tra un re e un suddito, il primo non può giocare il suo ruolo se non in presenza di qualcuno disposto a giocare l'altro... francamente, e forse è una mia pecca, mai ho letto di tentativi di regolamentazione della terapia del dolore ostacolati dai cattolici o dal vaticano fino al punto di impedire la discussione di una legge in materia mentre vedo, lavorando nella clinica, un'atteggiamento ambivalente di molti medici rispetto alla materia in discussione... potrei portarti esempi concreti ed espliciti legati alla mia esperienza personale che hanno a che fare non con un credo religioso bensì con atteggiamenti di specialisti medici i quali, non certo sulla base di un credo quanto di posizioni ideologico-scientifiche-tecniche (mi si passi il termine per quanto ambiguo) si sono opposti (e/o) si oppongono alla somministrazione di antidolorifici in situazioni in cui sarebbero opportuni... perchè non chiedere alla comunità scientifica nazionale di prendere una posizione netta, chiara, esplicita rispetto al tema invece che continuare a vedere nella sola religione l'elemento interferente con ogni cosa che non venga regolamentato come vogliamo noi? http://files.splinder.com/a947a2f736c9eabdb88c9a19b83b8877.jpeg |