Nick: giGGinocon2G Oggetto: re:droga & intercettazioni Data: 21/3/2009 13.2.11 Visite: 95
è stato detto: esisteranno sempre programmi genericamente definiti 'sciocchi'. sedano le persone che non vogliono vedere e diventano anche il mezzo di cui qualcuno si serve per mostrare un po' di intelligenza ("io non li guardo, quindi sono uno buono" sì, però poi che fai nella tua vita?) come dico sempre il problema è l'equilibrio fra informazione e sciocchezzaio, che manca. e su questo sono coinvolti tutti, è un circolo vizioso.
pienamente d'accordo. nessuno li vede, ma tutti li vedono. per quel che riguarda la presenza di programmi sciocchi, beh, io credo che sia necessaria la loro esistenza. io per primo non riesco a guardare sempre trasmissioni impegnate o di approfondimento. guai se non fosse così. saremmo tutti dei pesantoni.
è stato detto: se mi guardo attorno e cerco di coinvolgere amici o conoscenti, vedo solo dei debosciati, politicamente parlando, che se ne fregano niente e che pensano che tanto la responsabilità non è loro perché un giorno saranno via da tutto questo.
ho una discreta esperienza in questo campo, e la cosa che mi atterrisce e mi lascia completamente senza parole, è che anche negli ambienti "politici" c'è un immobilismo spaventoso! in quegli ambienti dove certe situazioni dovrebbero far scattare a ripetizione mille molle che ti attizzino peperoncino in culo, che ti facciano balzare dalla sedia spingendoti immediatamente a compiere qualche passo significativo, io noto tantissimo menefreghismo, tantissimo servilismo nei confronti di "quello che conta di più", e, purtroppo, troppa troppa troppa demagogia.
è stato detto: scendiamo in piazza, si urlano slogan, c'è sempre qualcuno confuso, ragazzini che pensano che sia il momento per non andare a scuola e chiamare il 'coerenza e mentalità' che hanno sentito da qualcuno più grande e più stupido di loro e via dicendo. chest'è.
giuliana, purtroppo queste situazioni sono sempre esistite e sempre esisteranno. fa parte del gioco. anche io quando ero al liceo partecipavo a manifestazioni promosse di cui (a distanza di tempo me ne rendo conto) conoscevo solo parzialmente le motivazioni Non sono i popoli a dover aver paura dei propri governi, ma i governi che devono aver paura dei propri popoli. [V] |