Nick: zopar Oggetto: un pensiero Data: 10/10/2004 22.41.41 Visite: 92
Un pensiero può distogliere la mente da tutto il resto. A volte capita, si sta facendo qualcosa, magari qualcosa d'importante, eppure senti un pensiero che ti frulla nel cervello. All'inizo sembra lontano, quasi non ci fai caso, poi man mano va aumentando di intensità fino a mostrarsi in tutti i suoi decibel; Come un'autoambulanza che senti da lontano e che si avvicina, fino a che non vedi anche la luce blu riflessa nello specchietto e ti fai a destra per farla passare. Solo che col pensiero non funziona, puoi andare anche fuori strada, lui ti seguirà, lui è lì per tamponarti, a tutto gas, fregandose per le conseguenze, tanto lui è solo un pensiero, è nato a posta per quello, è il suo mestiere, la sua missione. A te non resta che tenerti forte e sperare di non farti troppo male. A volte comunque non per forza si tratta di pensieri brutti: esistono anche i pensieri belli, oppure quelli di attesa, magari di bella attesa. Penso che tra i peggiori ci siano i pensieri di attesa inquieta. Quelli non ti danno solo un colpo e via, quelli no, restano attaccati, ti speronano più volte come i cowboy ai fianchi di un cavallo. Fossi un cavallo mi incazzerei di brutto, non oso pensare al dolore di una stella appuntita che si conficca nella pelle. Mi incazza un pensiero figurati una punta metallica. Che poi questi pensieri di cui parlo, riflettendoci bene sono in realtà "desideri", insomma si tratta spesso di qualcosa che vorresti ma che non puoi avere, magari non subito o che sai non arriverà o peggio ancora che non sai se e quando arriverà. Tu ci lotti, ci combatti, ti fai forza, cerchi di calmarti, di non pensarci appunto, ma tanto lui ormai è lì è nato. Sostanzialmente hai due scelte, o non ci pensi distraendoti in ogni modo, oppure ti ci metti a rimuginare sopra fino a che non l'hai sviscerato ben bene, compreso, masticato, ingoiato e magari digerito dopo qualche ora di mal di stomaco. Se riesci a distrarti, stai certo che lui tornerà, tanto lui non ha fretta, lui sa attendere, lui non ha null'altro da fare che stare con te, non ha una vita propria a cui badare, ha solo te che devi affrontarlo. E infatti lui torna, magari torna mentre sei nel letto dopo una serata tra amici a far baldoria, e lì mentre sei già stanco e debole per il sonno la birra e tanto altro, arriva e non ti da pace, armato di spilloni pronti a punzecchiarti il cuore. Ti giri, ti rigiri, ma nulla, non riesci a prendere sonno, a quel punto se hai ancora un barlume di lucidità, passi alla seconda opzione, altrimenti passerai la serata semiagonizzante e chissà quante altre dopo di essa. Almeno finchè non ti decidi ad affrontarlo a viso aperto, senza paura di eventuali ferite, ma solo sapendo che alla fine se usi il cervello, e anche il cuore, sarai tu a vincere, perchè il pensiero non è altro che un frutto della tua mente, non è altro che qualcosa di te, che pretende attenzione, che ti urla: "Io sono qui, non puoi ignorarmi per sempre!". |