Nick: NEVERLAND Oggetto: Vita Bassa x Essere Qualcuno Data: 18/10/2004 13.27.37 Visite: 216
Vi giro un interessante quesito da forum trovato sul sito di Repubblica: Una quindicenne spiega brutalmente al suo professore che un paio di mutande di Dolce e Gabbana possono rappresentare la differenza tra essere e non essere, avere una personalità anche "usata", anche "copiata" e perdersi nella nullità della massa. Il professore è Marco Lodoli che nel suo articolo su Repubblica... http://www.repubblica.it/2004/j/sezioni/cronaca/avezzano/jeanslodoli/jeanslodoli.html racconta come questa giovinetta gli abbia buttato lì il seguente ragionamento nudo, crudo e, purtroppo, spaventosamente "vero": "Professore, ma non ha capito che oggi solo pochissimi possono permettersi di avere una personalità? I cantanti, i calciatori, le attrici, la gente che sta in televisione, loro esistono veramente e fanno quello che vogliono, ma tutti gli altri non sono niente e non saranno mai niente. Io l'ho capito fin da quando ero piccola così. La nostra sarà una vita inutile... Noi possiamo solo comprarci delle mutande uguali a quelle di tutti gli altri, non abbiamo nessuna speranza di distinguerci. Noi siamo la massa informe". Un ragionamento che colpisce e fa riflettere. E voi, cosa ne pensate: C'è un problema reale di riconoscersi e farsi riconoscere come unicità umane? C'è sempre stato? O c'è oggi molto più di una volta? E voi, cosa rispondereste a quella quindicenne? |